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"i soldi del recovery non interessano?

"Su Vallegrande Toti sia chiaro una buona volta e dica no al turbogas"

Dall'opposizione in coniglio regionale si pretende chiarezza da parte della giunta: "Ha il potere di stoppare l'iter autorizzativo". E mentre la Lega si smarca, Natale si dice deluso dell'audizione: "Enel è arrivata con progetti vecchi di due anni."

Centrale Enel

Vogliono una posizione netta che dica no ad una nuova centrale a turbogas. E la vogliono dal presidente regionale Giovanni Toti visto che l’ente di Piazza De Ferrari è l’unico a poter avere voce in capitolo sul futuro dell’enorme piana di Vallegrande. Che da opportunità può diventare ostacolo, soprattutto senza una visione ad ampio raggio che riguardi le potenzialità economiche di quell’area e naturalmente la vivibilità dei tanti quartieri che vi afferiscono. Così, in regione, dai banchi della minoranza si chiede chiarezza: “Toti esca dall’ambiguità e dica un chiaro no alla nuova centrale a turbogas nell’area Vallegrande della Spezia. La Regione ha il potere di stoppare l’ìter autorizzativo per la nuova centrale: il suo non è un ruolo notarile in un mero adempimento procedurale. Lo faccia, dando ascolto ad una città intera che non vuole più una centrale in quell’area e che ha già pagato un prezzo altissimo, in salute pubblica ed ambiente, alle esigenze di produzione energetica del Paese. L’area deve essere bonificata da Enel e destinata ad attività industriali sostenibili, ottimizzando la vocazione e le competenze sulla blue economy già presenti nel territorio e sfruttando la sua collocazione logistica unica, vicino al porto ed alle reti ferroviarie ed autostradali. Un progetto che potrebbe trovare nella stessa Enel un interlocutore di primaria importanza, ma incompatibile con la realizzazione di un nuovo impianto a turbogas, che oltretutto avrebbe una ricaduta occupazionale minima”. Così i consiglieri regionali Ferruccio Sansa, Roberto Centi e Selena Candia, Lista Sansa, che continuano: “Oggi finalmente ci sarà, durante la riunione congiunta della terza e quarta commissione, l’audizione dei vertici della Centrale spezzina, dei sindaci del territorio, dei sindacati e delle associazioni datoriali. Di medici esperti dell’Università di Pisa, del mondo ambientalista ed associativo. Un’audizione che abbiamo fortemente voluto per discutere sulla centrale della Spezia e sulle opportunità del progetto Futur-E in termini ambientali, economici, occupazionali. Una occasione per approfondire il tema, ma anche per segnare un passo in avanti verso una economia sostenibile per la Liguria ed i territorio spezzino.”

E mentre ieri la Lega, attraverso una nota stampa firmata dal duo Mai-Medusei, sottolineava la posizione contraria da parte del Carroccio (“Non siamo contrari a prescindere al gas ma il territorio non vuole la riconversione”), sulla medesima falsariga dei colleghi d’opposizione, si è espresso il consigliere del Pd, Davide Natale: “I vertici Enel si sono presentati all’audizione nelle commissioni attività produttive e ambiente del consiglio regionale, riunite in forma congiunta, con progetti vecchi di due anni. Sotto al titolo altisonante “Spezia pilota della transizione ecologica”, lo
svolgimento è rimasto sconosciuto. Alla prima slide l’entusiasmo era alle stelle, alla seconda la più cupa delusione si è
impadronita dei consiglieri. Nessuna nuova idea, nessun riferimento alle opportunità del Just Transition Fund per non parlare del silenzio assordante sulle risorse del Recovery. Alle domande specifiche non sono arrivate risposte: quando l’ascolto è solo una prova dell’udito. Terna ritiene che il sistema energetico possa essere messo in garanzia anche utilizzando forme di accumulazione e non necessariamente con il gas. Ho chiesto ai dirigenti Enel come mai non abbiano preso in considerazione questo scenario ma nessuno mi ha risposto. Ad Enel i soldi del Recovery non interessano? Stamane hanno presentato gli stessi progetti di due anni fa. Non credo che con quei progetti, in futuro, la nostra provincia potrà essere definita come territorio pilota della transizione. Temo che i finanziamenti del Recovery interessino ma che i progetti li realizzino in altre parti del territorio nazionale. Una cosa inaccettabile. Nel frattempo hanno già ordinato le turbine per la centrale. Mi domando come sia possibile dare per fatta una centrale non ancora autorizzata. Abbiamo sostenuto la richiesta della sindaca Paganini per costituire il tavolo istituzionale previsto dal Piano Energetico Nazionale per verificare le necessità di energia, le modalità di produzione e la localizzazione delle centrali. Sono fiducioso che si potrà arrivare ad un documento unitario del consiglio regionale e che non venga concessa l’intesa necessaria dalla procedura autorizzativa per le nuove centrali”.

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