Un manager e producer di concerti rock, pacifista e pro vax ha scelto la Spezia per portare avanti la propria battaglia contro chi nega il Covid. Parte da qui la storia di Mauro Merlino, di Modena, che questa mattina si è soffermato in Piazza Garibaldi, nonostante la pioggia battente, indossando una maglietta bianca con una semplice scritta verde, molto particolare con la scritta “Sì Green pass” sul petto, “Sì vax” sulla schiena.
Merlino ha un passato da attivista e questa mattina davanti alla fontana di Piazza Garibaldi ha raccontato le motivazioni che lo hanno spinto a girare l’italia e a sostenere con forza la campagna vaccinale e quanto previsto dal Green pass.
“Ho deciso di dire di sì alla salute e alla ragione – spiega ai taccuini di Città della Spezia -. Chi viene agli eventi deve essere messo in sicurezza e dobbiamo dare retta a chi ne sa più di noi. Stiamo assistendo a una situazione delirante che definisco ‘delirio del branco’. Sentiamo parlare di democrazia, di governo dittatoriale, con paragoni al nazismo e al dramma delle deportazioni in tempo di guerra. Ma tra quel branco e il governo chi è il dittatore quando si viene aggrediti? I giornalisti che cercano di svolgere il loro lavoro vengono aggrediti da persone che a mio giudizio hanno le idee davvero confuse”.
“Io non mi sento una vittima paragonabile a quanto subito dagli ebrei – prosegue Merlino-, sono affermazioni che offendono la nostra memoria storica, le vere vittime di quella tragedia, la memoria del dottor De Donno. La famiglia stesso ha ribadito di non strumentalizzare la sua morte”.
“Io sfido i negazionisti e i no vax – prosegue Merlino -. Questa spezzina non sarà l’unica piazza dove porterò avanti le mie idee, prossimamente sarò a Varese dove agirò pacificamente distribuendo dei libri e seguirò questi gruppi. Voglio dare un esempio, ci provo. Non sono un professore, un medico, sono una persona semplice che riflette, pensa e vede. Per il momento, se non sui social network, non sono stato vittima di aggressioni. Però a queste persone che comunque minacciano verbalmente dico: parlate di libertà ma siete i primi a schiavizzare le idee degli altri. Stanno calpestando la libertà di pensiero e anni di lotta”.
“Io sono un gandhiano, un pacifista – conclude- e dimostrerò la loro violenza. Nella prossima manifestazione non sarò solo distribuiremo dei libri, anche di storia. Queste persone parlano di Norimberga, definiscono il primo ministro Draghi come un assassino e utilizzano l’informazione distorcendola. Non possiamo dimenticare i morti del Covid e l’impegno del comparto sanitario per salvare delle vite. Sarà una dura battaglia, io non mi fermo”.
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