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Non solo mitili

Tre nuovi impianti per rilanciare la molluschicoltura spezzina

Presentato a Santa Teresa il progetto che riguarderà Bocca di Magra e Porto Venere. L'assessore regionale Piana: "Settore strategico", Pinza (Cooperativa): "Svolta epocale". Un anno di sperimentazione.

Sindaci assenti questa mattina a Santa Teresa dove si è tenuta la presentazione del progetto di ampliamento delle aree dedicate alla molluschicoltura che interesserà Bocca di Magra e Porto Venere, dove è già stata effettuata la messa in opera degli impianti sperimentali da parte dei mitilicoltori della Cooperativa che oggi hanno ospitato i protagonisti di quella che l’amministratore Federico Pinza ha definito “Una svolta epocale”.
Il progetto realizzato dalla Regione Liguria – che ha messo a disposizione 150mila euro di fondi europei – vede coinvolti Arpal, Asl 5 e Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, oltre alle amministrazioni di Ameglia, Lerici e Porto Venere.

“Questo è un settore strategico – ha sottolineato il vicepresidente e assessore regionale alla pesca e all’acquacoltura Alessandro Piana – che riguarda 86 conferitori presso la cooperativa, un indotto economico importante e 200 persone impiegate dal punto di vista lavorativo. Con queste nuove aree possiamo ampliare ma soprattutto diversificare l’allevamento di molluschi e di altre varietà rispettando le direttive europee che parlano di ecosostenibilità ed ecompatibilità. Temi che la mitilicoltura coniuga ottimamente. L’obiettivo è quello di supportare allevamenti efficienti e innovativi basati su conoscenze integrate impattando favorevolmente sull’occupazione e l’economia del comparto”.

“Se fra dodici mesi i campionamenti daranno esito favorevole – ha proseguito Pinza – andremo a piantare nuovi vivai. Vista le condizioni dell’acqua differenti rispetto a quelle a cui siamo abituati, ci aspettiamo di vedere già variazioni del prodotto entro breve tempo. Abbiamo vissuto momenti di criticità dati da aree di allevamento diventate poco produttive ma oggi possiamo andare a cercare qualità e diversificazione più che la quantità con frutti di mare di profondità, telline e arselle, vongole e tartufi. Il momento è un po’ di crisi – ha sottolineato facendo riferimento alla pandemia – siamo al 60% del fatturato, speriamo che si possa uscire da questo momento e di ritrovarci qui fra un anno per avviare una svolta epocale”.

“Questo progetto – ha osservato Emanuele Pepe, direttore generale di Arpal Liguria – è partito dalla storicità di dati che abbiamo fornito noi, dalle biodiversità alle analisi chimiche e meteomarine, è il patrimonio di dati di Arpal. Abbiamo inoltre contribuito alla progettazione e proseguiremo con i controlli periodici insieme ad Asl per garantire la salute del mare, dei cittadini e ovviamente del prodotto. Con la pandemia lo stato dell’acqua è migliorato, non abbiamo mai registrato questa limpidezza”.
Dati che saranno valutati complessivamente anche insieme a quelli dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale rappresentato da Carlo Ercolini: “Queste attività qui hanno un ruolo importante, il prodotto Spezzino ha valore economico e paesaggistico. Questo progetto permette, proprio per la partecipazione di molti enti, di avere un quadro complessivo della situazione ambientale e sanitari dentro e fuori dal Golfo, ma anche di trovare aree che possano creare ‘competizione’. Tutte le analisi vengono fatte a garanzia del prodotto, della salute e degli operatori che stanno facendo un gran lavoro per mantenere questa attività storica”.
Aspetti seguiti anche dalla Marina Militare che in particolare per quanto riguarda la sicurezza delle acque: “Diamo una mano ai privati – ha osservato il funzionario Maurizio Palla – cercando di risolvere insieme eventuali problemi. Abbiamo lavorato intensamente due anni portando a casa risultati importanti anche grazie all’impegno di Nirvana Feletti del settore acquacoltura della Regione che è riuscita a tenere tutti uniti”.
Ottimi riscontri sul progetto sono arrivati anche da Lara Servetti del dipartimento agroittico di LegaCoop che a nome anche Coldiretti e Federcopesca ha affermato: “Il nostro ruolo è di facilitatori per queste iniziative, facendo incontrare reparti produttivi e istituzioni, evidenziando esigenze dei lavoratori del mare e segnalarle alla Regione. Questo è intervento importante per tutto il tessuto economico ligure e spezzino che occupa molti giovani”.
Alla presentazione infine ha partecipato anche il deputato Lorenzo Viviani che ha sottolineato come “è importante che in un momento difficile come questo le istituzioni facciano sintesi per ampliare un settore che nella provincia ha grande importanza. A livello nazionale si parla molto di Green new deal e questo è un esempio virtuoso visto il ruolo dei molluschi in acqua e il valore della mitilicoltura per il territorio”.

La scientificità del progetto è garantita dalla collaborazione con ARPAL, ALS5 Spezzino e IZS PLV – coadiuvati da OLPA (Osservatorio Ligure Marino per la Pesca e l’Ambiente) che ha realizzato gli impianti sperimentali e ne curerà la gestione per la durata del progetto – per le valutazioni di tipo chimico-fisico, biologico, microbiologico ed ecotossicologico al fine di individuare zone adatte a garantire l’allevamento dal punto di vista organolettico, igienico-sanitario e ambientale.
La sperimentazione durerà un anno: secondo il cronoprogramma già entro la metà del 2022 sarà possibile ottenere una mappatura delle aree vocate alla molluschicoltura, pronte ad accogliere i nuovi impianti e a consentire un pieno rilancio del settore.

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