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Una storia spezzina

Una storia spezzina

Il varo del Roma nell’aprile 1907 e il forfait della Regina Elena

Il varo del Roma

A inizio Novecento i cantieri inglesi mettono in acqua una nave da battaglia innovativa: maggiormente protetta per la corazza più spessa e armamento monocalibro che facilita puntamento e rapidità di tiro. Ne nasce una nuova classe di corazzate che prende il nome da questa prima che è battezzata Dreadnought, l’Impavida.

Prima corazzata italiana di questo tipo è il Roma. Seconda delle tre navi da battaglia con questo nome è varata in Arsenale domenica 21 aprile 1907, giorno del compleanno dell’Urbe.

La novità della nave e la presenza del Re richiamano turisti da ogni dove: treni speciali, collegamenti straordinari con gli autobus di linea e molte macchine: non si contano quanti accorrono ad applaudire festanti il Roma che fende per la prima volta la spuma delle onde.

È il segno della potenza sul mare dello stato italiano che nella sua breve vita ha fatto passi da gigante di cui molti sono fieri anche se a sinistra si storce il naso davanti alle spese militari che tolgono risorse ad altri settori cui servirebbero investimenti.

Al di là della diversa posizione politica, negli Spezzini si manifesta la soddisfazione per la posizione di primato raggiunta dall’industria locale e per i risultati conseguiti dalle maestranze spezzine. Neppure va dimenticato che le navi, pur essendostrumenti di guerra, creano occupazione e lavoro. Soprattutto per questo motivo arriva particolarmente sgradita la notizia che la prossima corazzata si sarebbe costruita a Castellamare di Stabia.

Ecco perché quel varo piace in tutto il Paese e nel Golfo. A diffondere l’evento concorre anche il cinema. Su iniziativa diuna delle tante sale spuntate come funghi per sfruttare la curiosità suscitata dalla neonata arte, l’intera cerimonia del varo viene filmata e mostrata al pubblico dopo pochi giorni.

Tutto torna utile per fare colpo sul borsellino dei turisti: alla mostra d’arte ed alle proposte di escursioni nelle varie località del Golfo si unisce inevitabilmente l’offerta enogastronomica che affascina tutti.

Quello del varo è un fine settimana gioioso in cui si dimenticano in fretta le pochissime note negative: la Regina Elena non è venuta per un’indisposizione ma il gossip mormora che ha litigato con il regio consorte. Il Re non visita il Comune e il Sindaco Falconi non è ammesso al Circolo Ufficiali dove si celebra un fastoso banchetto.

Ma quando Sua Maestà riparte, l’Aiutante di Campo consegna al Sindaco 8mila lire per i poveri. Poteva fare di più, commenta “Il Libertario”, foglio anarchico, ma quei soldi sono pur sempre meglio di niente.

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