Pietro Tedeschi, ex presidente del Parco di Montemarcello, Magra e Vara, risponde all’intervento di Legambiente su Vallestrieri
Vorrei rispondere a Legambiente semplicemente che le regole vanno rispettate e che era mio dovere entrare nel merito dell’intervento garantendo che fosse consono con il Piano di parco. Istigare a non rispettare le regole lo trovo grave, con il pretesto che forse domani sarà modificato. Comunque voglio invece sottolineare con quale idea di Parco ho cercato di impostare la mia presidenza, senza ricordare battaglie politiche vinte: ritengo che il Parco sia un territorio, non solo uno spazio geografico: in altri termini è prodotto delle interazioni millenarie tra uomo e natura. Insomma ha una “storia”. Il paesaggio è antropico, più che naturale, ed in quanto tale è profondamente degradato. Lasciare che il bosco prenda il sopravvento sugli uliveti, sui percorsi di mezzacosta, sui tessuti agrari di fondovalle, sulle opere di regimazione delle acque frutto di una sapienza antica sarà anche una nuova linea pseudo ambientale, ma certo non è un bene. E quindi ritengo che il nuovo nuovo Piano del Parco non debba essere un mero adempimento burocratico, ma dovrà essere espressione delle attività umane sul territorio, sia di quelle di tutela che di quelle di produzione: non un ostacolo allo sviluppo, ma un fattore di sviluppo. Dovrà favorire il “rammendo” del tessuto territoriale che unisce i territori in un’unica grande trama, com’era un tempo, quando le comunità di vallata erano unite da una fitta rete di percorsi e di tessuti agrari oggi scomparsi, ma che tornano ad essere d’attualità in un mondo oggi più attento alle produzioni agricole locali e più in generale al territorio non costruito, così come quelle collinari. Qui vale il principio che non c’è tutela senza fruizione. Non si può garantire l’accessibilità del territorio senza stimolare ed aiutare le attività umane che, nei secoli, lo hanno plasmato: percorsi, muri a secco, ulivi sono opera dell’uomo. Ed allora qui dobbiamo trovare, nel rispetto dell’ambiente, nuovi e delicati equilibri tra natura e cultura.
La stessa nascita dell’ associazione Enrico Calzolari pro monte Caprione ne è un elemento attivo.
La stranezza la trovo nella parte chiamiamola più politica, quando parla di parole d’ordine “non tocchiamo nulla”.
Pietro Tedeschi, ex presidente del Parco di Montemarcello, Magra e Vara