Anche la politica locale sostiene lo sciopero del settore trasporti nel Tpl. A intervenire è il gruppo consigliare del Partito democratico tra le fila dell’opposizione in Comune alla Spezia. “Solidarietà ed appoggio alle rivendicazioni degli autoferrotranvieri, che domani sciopereranno per il rinnovo del contratto e per avere un adeguato trattamento economico – si legge in una nota -. Queste problematiche, alla Spezia, si sommano a quelle, ormai note, che interessano Atc”.
“Negli ultimi mesi i lavoratori-autisti hanno sostenuto notevoli sacrifici in termini di orari, turnazione e condizioni di lavoro. Nei giorni scorsi e nel Consiglio Comunale di lunedì scorso Sindaco e consiglieri di centrodestra, contestualmente ai vertici di Atc – proseguono – , hanno garantito che dal 9 settembre, con la firma del contratto da parte della nuova compagine Trotta – Riccitelli, ci si sarebbe avviati verso il normale funzionamento del servizio”.
“Noi avevamo fatto notare come non esistesse alcuna notizia sul passaggio del personale e dei mezzi (dal valore di 2.2 milioni) da Seal al nuovo gestore del subappalto e sul superamento della carenza di autisti, stimata tra 40 e 60 unità – aggiungono -. Per assicurare che da lunedì il servizio di TPL sia erogato ai cittadini è dovuto intervenire il Prefetto, assumendo la decisione di prorogarlo ai precedenti affidatari”.
“É la prova definitiva – proseguono dal Pd – che i nostri dubbi erano fondati, le nostre ragioni valide. Perché le cause di quanto sta avvenendo sono sempre state tutte locali. Sono state l’inadeguata gestione dell’azienda, unità alla pasticciata gara per il subappalto, ad aver determinato l’ insostenibile situazione odierna. In tutto ciò è ancora più insistente e concreta l’ipotesi della firma su un contratto contenente una clausola che autorizzerebbe, nei fatti, l’Ati Trotta – Riccitelli a non garantire parte significativa del servizio, date le enormi difficoltà relative a personale e mezzi”.
“Crediamo che una simile soluzione non sarebbe giuridicamente sostenibile ed esporrebbe a diversi rischi, di carattere amministrativo e forse penale, i nuovi (ma non troppo) vertici Atc – spiegano – . Per superare una situazione che si è avvitata su sè stessa occorre fare tabula rasa e ripartire da zero. Chi oggi dirige Atc dimostri di avere coraggio, rafforzi la propria credibilità agendo in autonomia da chi lo ha nominato”.
“Se il 9 settembre – concludono -, scaduti tutti i termini, non si avrà un contratto pienamente conforme e rispettoso del capitolato di gara (a tutela dei cittadini utenti e dei lavoratori), si proceda ad annullare, in autotutela e per inadempienza, tutti gli atti finora assunti e si lavori ad una nuova gara per il subappalto, che tenga conto delle necessità della popolazione e delle trasformazioni che hanno attraversato il territorio negli ultimi 10 anni”.