106 giorni dopo la festa per la vittoria salvezza contro il Venezia, lo Spezia torna a giocare allo stadio Picco, per la prima volta dopo un anno al 100% della sua capienza. Le Aquile di Luca D’Angelo ospitano il Frosinone dell’ex Guido Angelozzi, tra gli artefici della promozione in Serie A dei bianchi e appena retrocesso con i ciociari in B, ma con tanta voglia di fare bene. Una sfida complessa tra due squadre alla caccia della prima vittoria in stagione, dopo i ko in Coppa Italia (Spezia out ai rigori, Frosinone demolito dal Pisa, ndr), e il pareggio all’esordio in campionato. Diversi dubbi per la squadra di Vincenzo Vivarini, neo tecnico dei frusinati, mentre per D’Angelo ci dovrebbero essere molte conferme rispetto alla bella partita di Pisa.
Lo Spezia recupera Reca e Cassata rispetto alla partita dello scorso sabato, ma deve ancora fare a meno di Kouda, che rientrerà dopo la sosta. Per D’Angelo tante frecce nella sua faretra, che potrebbero portare a qualche piccola modifica. Scalpita Pietro Candelari, dopo la rete in Coppa Italia, che potrebbe prendere il posto di Bandinelli sulla trequarti. Confermatissimi invece Salvatore Esposito e Adam Nagy in mediana, così come Elia e Aurelio sulle fasce (Reca è ancora indietro, ma insidia l’ex Palermo). In difesa ancora spazio al trio Bertola, Hristov e Mateju, con Sarr a proteggere la porta, mentre in avanti Di Serio ancora verso la panchina, come Falcinelli, con Soleri e Pio Esposito favoriti per una maglia da titolare.
Diversi dubbi invece per il Frosinone, che ha visto una sorta di rivoluzione estiva dopo la retrocessione. In tanti hanno lasciato i ciociari, ancora alle prese con la finestra di mercato. Non ci sarà Gelli, nemmeno convocato, mentre entra in lista Biraschi, ultimo arrivato. L’ex Genoa non dovrebbe però partire dall’inizio nel 3-4-2-1 (mobile) di Vivarini, pronto a schierare Monterisi, l’ex Marchizza e Bracaglia davanti a Cerofolini, con i gemelli Anthony e Jeremy Oyono sulle fasce. In mediana spazio a Darboe e Cichella, mentre in avanti Cuni dovrebbe guidare l’attacco, spalleggiato da Ambrosino e Ghedjemis.