Tra poche ore scadranno i cinque anni di durata dell’incarico di Donatella Bianchi da presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre. Era infatti il 9 agosto del 2019 quando l’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa firmò il decreto di nomina d’intesa con l’ex presidente della Regione Giovanni Toti. La nomina del successore di Bianchi, però, non sarà immediata, visto che al momento la Liguria non ha un presidente e che si dovrà attendere l’esito delle elezioni attualmente fissate per la fine di ottobre. L’ipotesi più probabile, quasi una certezza, è che si andrà presto verso la nomina di un commissario che traghetterà il Parco sino al momento in cui i liguri avranno scelto il nuovo presidente, colui o colei che interloquirà con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dell’Italia Gilberto Picchetto Frattin per individuale il prossimo numero uno di Via Discovolo.
Se la logica avrebbe potuto far pensare a una momentanea nomina a commissario della stessa Bianchi, per una sorta di proroga tecnica, le vicende politiche degli ultimi anni mescolano le carte in un ordine che rende assai improbabile questa eventualità. Gli attriti che si sono verificati poco più di un anno fa con il centrodestra locale, regionale e nazionale a causa della sua candidatura a presidente del Lazio per il Movimento cinque stelle avevano infatti già portato a ripetute richieste di dimissioni, ufficializzate addirittura con una mozione della maggioranza approvata nel consiglio comunale del capoluogo.
Rischia quindi di ripetersi, sebbene in maniera differente, quanto era accaduto nel 2019 quando dopo le dimissioni dell’allora vicepresidente Vincenzo Resasco, che stava reggendo la presidenza dopo la scadenza del mandato di Vittorio Alessandro, si ricorse a un periodo di gestione tecnica, demandata di fatto al consiglio direttivo.
Anche se l’ex sindaco di Vernazza si era dimesso il 22 marzo e dopo soli quattro giorni si era giunti alla nomina in pectore di Donatella Baianchi per la nomina della la giornalista spezzina, e presidente nazionale del Wwf, si erano dovuti attendere quasi cinque mesi prima della nomina ufficiale del nuovo presidente.
La dinamica appare simile, ma questa volta il ventaglio delle scelte è molto vario e incerto, visto che tra l’incarico di commissario alla nomina da presidente potrebbe incidere in maniera importante l’esito delle ormai prossime elezioni regionali, che si preannunciano quanto mai incerte, come dimostra la timidezza degli schieramenti nell’ufficializzare i candidati al ruolo di presidente della Liguria.
Il totonomi per il Parco vede oggi in vantaggio per questa immediata prima nomina a commissario l’ex deputato leghista Lorenzo Viviani. Il consigliere comunale spezzino è da tempo ritenuto il profilo ideale per raccogliere il testimone di Donatella Bianchi. Sia per il posizionamento politico nell’alveo del centrodestra, sia per le competenze di tipo ambientale e marittimo derivanti dall’esperienza lavorativa e amministrativa maturata negli anni in ambito marittimo, che rappresenta oggi uno degli asset fondamentali dell’attività del Parco, che gestisce anche l’Area marina protetta delle Cinque Terre, croce e delizia dello sviluppo ambientale di un ente che deve compiere indubbiamente anche valutazioni legate al comparto turistico.
Sono proprio queste ultime prospettive a far crescere le quotazioni di Giuseppe Costa, figura vicina all’ambiente civico del centrodestra ligure, presidente e amministratore delegato di Costa Edutainment, società attiva nella gestione di strutture pubbliche e private dedicate ad attività ricreative, culturali, didattiche, di studio e di ricerca scientifica, tra cui l’Acquario di Genova e la Via dell’Amore, recentemente riaperta al pubblico, seppure tra le critiche della politica locale (qui e qui).
Altro nome caldo per il ruolo da commissario, sempre ragionando al periodo cuscinetto in attesa della nomina del nuovo presidente del Parco, attesa dopo l’autunno, è quello dell’ex sindaco di Riomaggiore tra il 1985 e il 199o Pierluigi Viola, funzionario a riposo della Provincia della Spezia e in passato presidente della Comunità montana della Riviera spezzina.
Il quadro è complesso e ricco di incognite, ma nelle prossime ore le nebbie si diraderanno rapidamente.