“Stiamo facendo molto bene, ci stiamo impegnando un sacco, lavorando al massimo per tentare di raggiungere la miglior condizione fisica”. Si suda in Val Gardena e non potrebbe essere altrimenti quasi al termine della prima settimana di lavoro. Tocca a Salvatore Elia raccontare e raccontarsi fra una seduta e l’altra d’allenamento, condizionate nelle ultime ore dall’alternanza di sole e pioggia. L’esterno di Luca D’Angelo è stato fra i più positivi della scorsa stagione, iniziata con i timori del grave infortunio patito la stagione precedente con la maglia del Palermo: “Personalmente è stato un campionato in crescendo, venivo dall’infortunio e sono contento del finale di stagione. Visto quel che mi era accaduto, lo scorso anno mi ero prefissato di fare più partite possibili, adesso voglio arrivare al meglio della condizione e alzare il livello degli obiettivi”. La capacità adattamento è stato il valore aggiunto per Elia che proprio nella duttilità è riuscito a giocare tante partite, dimostrando di essere completamente guarito: “Sono contento di questo. Il mio ruolo naturale è esterno alto a destra ma mi piace adattarmi ed essere a disposizione delle scelte del mister. Ci chiede di fare entrambe le fasi, sappiamo bene cosa vuole e cerchiamo di dare sempre il massimo”. Un gruppo che si sta plasmando, fra entrate e uscite, l’ultima delle quali quella di Simone Bastoni: “Molto importante partire da una base di gruppo in cui già lo scorso anno eravamo molto ben affiatati. Così riusciamo a fare adattare velocemente i nuovi”. Che B ci sarà da aspettarsi: “In questo campionato servono costanza e determinazione, anche le partite che sembrano più facili si rivelano poi come le più difficili”. Uno sguardo allo scorso anno, alla svolta invernale e alla magica notte della salvezza: “Dopo il ritiro di gennaio ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che dovevamo dare una svolta. Quella contro il Venezia è stata una partita memorabile. Eravamo sotto 1-0 alla fine del primo tempo, abbiamo dato tutto nel secondo ed è stata una notte magnifica”. Il ritiro è sudore ma anche un po’ di goliardia: “Non c’è una vittima preferita, ci prendiamo sempre in giro un po’ tutti. Questo rende il gruppo sereno”. Infine, la città: “Lo scorso anno l’ho frequentata poco anche perché non andavamo benissimo, spero quest’anno di avere la possibilità di godermela”.
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