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Lino Borello e l’invenzione dei Master 40 anni ufficiali

Lino Borello e Franco Villa

“La cosa più emozionante è stato veder scendere in vasca un ragazzo di vent’anni assieme a… una ragazza di 94 anni”. E pensare che era nato come un “incontro tra vecchi amici”, con il nome di “Raduno delle vecchie glorie”, nella piscina della Sportiva Sturla. Lino Borello riflette sull’origine dei Master che ha inventato: “Sapevo che l’iniziativa avrebbe avuto successo. Abbiamo cominciato a fare questa manifestazione il 19 ottobre del 1975 e gli atleti sono sempre aumentati. Erano campionati al di fuori delle regole federali: la Federazione Italiana Nuoto si rese conto che c’era bisogno di ufficializzare il movimento e così, nel 1984, il 23 giugno, nella vasca di Albaro a Genova ha debuttato la prima giornata del primo Campionato Italiano Fin Master. Avevo fatto anche io una garetta: 50 metri delfino”.

Era l’apice del percorso intrapreso ben nove anni prima a Sturla, con basi regolamentari tutt’ora in uso e replicate a livello internazionale. A quel tempo Lino Borello, grande ex nuotatore (lo è ancora oggi a onor del vero), era tecnico della nazionale italiana, con la valigia pronta per volare alle Olimpiadi di Los Angeles. Prosegue nelle considerazioni Borello: “Non c’è cosa più difficile per un atleta che smettere di gareggiare. Cambia tutto. Cambia la compagnia, cambia il quotidiano, cambia il ruolo,… Non c’è più occasione per stare assieme a persone – compagni di squadra, avversari, dirigenti, allenatori, arbitri,… –  che animavano le giornate. Volevo dare uno stimolo affinché si creasse un movimento di ex atleti che potessero rimanere in attività, ritrovarsi, propagare il gusto e i benefici del nuoto. Perché il nuoto fa bene, a tutte le età. Io ho amici che vengono dall’atletica, qualcuno era anche a Los Angeles con me. Oggi hanno problemi alle ginocchia, alle caviglie, alle spalle,… il nuoto è uno sport che puoi fare sempre, non ha i sovraccarichi degli altri sport”.

E il corpo è sollecitato dall’acqua: “Io sono nato al mare, a Vernazza. E a Vernazza ho avuto l’intuizione del nome Master con cui abbiamo fatto il salto di qualità nel 1978. Ci tengo a sottolinearlo: non è un’idea che viene da oltreoceano. Entrava nel porto una barca guidata da un navigatore solitario; pensai a Hemingway, al suo vecchio e al suo mare. Io lo immaginavo così il personaggio del libro: con capelli e barba bianchi, riarso dal sole, la voglia di sale e l’istinto ad andare”. Ed è andata anche la voglia di nuotare: dalle centinaia presenze iniziali del meeting delle vecchie glorie alle migliaia dei Master di quest’anno, a Riccione, con un’edizione che ha allargato ancora la forbice dei praticanti e celebrato il quarantesimo anniversario ufficiale del settore. Massimiliano Rosolino, campione di Sydney 2000, a nome della Federazione ha intervistato e premiato il vernazzese patron del nuoto nazionale: “A Lino Borello e alla Sportiva Sturla la FIN con gratitudine per aver tracciato la strada e ispirato generazioni di atleti. Riccione, 25-30 giugno 2024”. “Adesso ho lasciato la targa a Sturla ma glielo ho detto eh, che poi questa me la porto via”, commenta il tecnico.

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