Ammonta a circa un miliardo e 145 milioni di euro il valore aggiunto dell’economia del mare spezzina: lo rileva, in riferimento ai dati del 2022, il XII Rapporto sull’Economia del mare, curato da Centro studi Tagliacarne, Osservatorio nazionale sull’Economia del mare Ossermare, Unioncamere, InFormare, Blue Forum Italia e Camera di commercio Frosinone Latina. Un valore aggiunto che incide per il 16,8 per cento sul totale dell’economia locale: una percentuale maggiore si registra solo per Triste (18,9) e Livorno (17,6). Il dato assoluto del valore aggiunto, in crescita rispetto agli 812 milioni della rilevazione riferita all’anno precedente, vede Spezia confermarsi al terzo posto a livello nazionale.
A livello occupazionale, il rapporto indica come nella provincia della Spezia l’economia blu sia al quarto posto in Italia – dietro Rimini, Genova e Livorno – per incidenza di occupati (anno riferimento dati 2022); oltre 14.400 addetti che costituiscono il 15 per cento sul totale dei lavoratori dello Spezzino. Il rapporto restituisce inoltre (anno riferimento dati 2023) una Spezia al primo posto nazionale per incidenza delle oltre 3.400 realtà locali dell’economia del mare sul numero totale delle imprese attive in provincia: un 16,6 per cento, in crescita dello 0,3 percento rispetto all’anno precedente, sostanziato per quasi due terzi (10,7 per cento) dal comparto turistico (alloggio, ristorazione, attività sportive e ricreative), seguito dalla filiera della cantieristica (2,9 per cento). Settore quest’ultimo al quale lo studio conferisce (anno riferimento dati 2023) la palma d’oro nazionale in termini di specializzazione (rapporto tra la quota di imprese del comparto della provincia e la stessa quota calcolata a livello nazionale), con valore 6,2 (seguono Lucca con 4,8 e Gorizia con 4,6); sempre come specializzazione, c’è anche il secondo posto sia per quanto riguarda movimentazioni di merci e passeggeri, sia per la filiera dell turismo. La cantieristica spezzina inoltre (anno riferimento dati 2023) incide per il 42,8 per cento sulle esportazioni provinciali, per un valore di 641,5 milioni di euro; è la percentuale più alta a livello nazionale, davanti a Gorizia (31,1) e Genova (30,3), e la quinta per valore assoluto (guida Genova con quasi 2 milioni). “L’importanza della filiera della nautica è testimoniata dal fatto che, per ogni euro investito nel territorio – evidenzia l’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale -, ne attiva 1,8 sul resto dell’economia (Moltiplicatore area Nord-est – superiore al moltiplicatore a livello nazionale, pari a 2). La filiera della cantieristica ha un effetto moltiplicativo anche maggiore e per ogni euro di valore prodotto se ne attivano altri 2,5 nel resto dell’economia”.
“Il settore della nautica rappresenta un’eccellenza del nostro territorio, essendo sede dei più prestigiosi brand internazionali nella costruzione di yacht e superyacht. Come confermato dai dati del XII Rapporto dell’Economia del Mare 2024, il settore è in costante crescita e si conferma leader nelle classifiche nazionali”. Così il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, a commento del report del Centro Studi Tagliacarne: “Continuiamo a sostenere questo settore attraverso il progetto Miglio Blu, che mira a creare un distretto nautico sempre più competitivo a livello internazionale, integrando tutti gli attori della Blue Economy, coniugando sviluppo e sostenibilità. È fondamentale continuare a investire nella filiera della nautica, che riveste un’importanza rilevante per la nostra città e l’intera provincia, fungendo da motore per il nostro sistema economico. Inoltre, La Spezia si posiziona al secondo posto in Italia nella filiera del turismo, un risultato significativo che conferma la crescita del settore che comprende le attività ricettive e quelle legate alla ristorazione”.