“Tra oggi e domani avremo i due portieri”. Eduardo Macia annuncia gli acquisti più attesi in conferenza stampa, in un reparto in cui lo Spezia ha un indifferibile bisogno di rinforzi. Senza Zoet e senza più nemmeno Zovko, gli unici portieri a disposizione di Luca D’Angelo sono i giovani Mascardi, Mosti e Plaia, quest’ultimo pronto a partire, e che presto avranno due nuovi compagni. “Mancano le piccole cose tra le società, cose di bilancio. Concluderemo o oggi o domani, ma avremo due portieri”, prosegue il dirigente andaluso, che annuncia poi un ulteriore rinforzo per il reparto d’attacco che si può dire virtualmente coperto. “Oggi speriamo che Pio Esposito firmi i documenti, ha spinto tanto per tornare. Quello di Pio è un discorso cominciato quando è arrivato la prima volta, l’Inter ci ha dato la parola e lo stesso ha fatto l’attaccante. Il suo desiderio di tornare da noi è stato importantissimo, l’Inter ha giudicato il nostro un buon lavoro e dunque il ragazzo torna con noi e lo fa molto volentieri. Non è il ragazzino di cui parlavamo un anno fa, oggi è cresciuto e non è mancata la concorrenza di altri club ma la sua volontà è contata più di tutto. Dario Baccin, Piero Ausilio e Beppe Marotta sono stati di parola e lui è tornato con noi. Ringrazio Pio, il suo agente e tutta la dirigenza dell’Inter”, si rallegra il dirigente. Tre nuovi acquisti, dunque, attesi nelle prossime ore, dal mercato italiano, come spiega il direttore dell’area tecnica dello Spezia. “La nostra priorità è sempre il mercato italiano”, prosegue Macia. “Guardiamo al talento che c’è in Italia, i due portieri arrivano da questo mercato. Nei portieri vogliamo competitività, concorrenza, non vogliamo un numero uno e un numero due. Abbiamo avuto momenti di mancanza di motivazione nel numero uno, che giocava a prescindere. Mettiamo a disposizione dello staff due portieri allo stesso livello, anche a livello contrattuale”, spiega.
Ma oltre alle entrate ci sarà da fare ancora qualcosa in uscita, il segreto di Pulcinella della situazione dello Spezia. “Dobbiamo sistemare delle cose a livello di gestione”, ammette Macia. “Ma se vedete la squadra è praticamente fatta, noi non avevamo dieci giocatori in prestito. La base c’era, ora mancano i pezzi per il salto di qualità. L’ho spiegato al mister quando abbiamo rinnovato il contratto, questa è la prima tappa per mettere fondamenta forti. Il primo luglio lui allena la squadra che ha battuto il Venezia, noi lavoriamo costruendo e questo è un grande vantaggio. Operiamo per migliorare. Abbiamo perso il portiere (Zoet, ndr) e ne arriveranno altri due, abbiamo perso Moro davanti ed è arrivato Soleri. Arriva Aurelio per aumentare la concorrenza, aggiungiamo dei giovani come Di Giorgio, Giorgeschi, Benvenuto, che sono importanti per il nostro percorso. Abbiamo bisogno di giovani al fianco di giocatori come Nagy, Bandinelli, Hristov, Falcinelli. Abbiamo lo stesso allenatore, D’Angelo, ed è una fortuna, la squadra è un gruppo molto unito, che nella sofferenza per la lotta per la retrocessione ha imparato quanto sia importante lottare insieme. Non c’era niente da celebrare quando ci siamo salvati, se non il gruppo che si è creato. Siamo stati tutti uniti, so che in altri spogliatoi non era così. Celebriamo quello, non la salvezza perché sappiamo che possiamo fare di più. Le cose si costruiscono su questa base”.
E per quanto riguarda il sostituto di capitan Nikolaou, le idee sono chiare: “Abbiamo un reparto in cui possono giocare Wisniewski, Bertola, Hristov, Mateju, Giorgeschi, Aurelio. Non è che un centrale di sinistra deve per forza essere mancino. A volte giocheremo con la difesa a quattro, a volte a tre, la squadra deve essere costruita con le alternative, non per un modulo. Aurelio può fare il difensore esterno, può fare il braccetto, può fare il giocatore di inserimento a centrocampo. Importante dia un aiuto utile alla squadra”, conclude.