La gip del Tribunale di Genova Paola Faggioni ha respinto l’istanza presentata dal presidente della Liguria Giovanni Toti e dal suo legale di anticipare la sua iscrizione al registro degli indagati al 2020 o al 2021 anziché al 2023. In base alla riforma Cartabia infatti – come riporta Ansa – se la richiesta dell’avvocato Savi fosse stata accolta sarebbero state inutilizzabili le intercettazioni più recenti dell’inchiesta. L’istanza è stata però respinta in quanto il procedimento a carico di Toti è stato aperto prima dell’entrata in vigore della riforma e dunque non sarebbe applicabile. Faggioni ha inoltre spiegato come, in base al nuovo Comma 1 bis dell’articolo 335 del Codice di procedura penale, il Pm deve iscrivere la persona a cui è attribuito il reato solo quando “risultano indizi a suo carico e non meri sospetti”. Infine secondo la gip “l’iscrizione di una persona nel registro degli indagati va fatta sulla base di un attento scrutinio degli atti”.
La richiesta, presentata lo scorso 22 maggio, riguarda il filone di indagine sul presunto voto di scambio. Toti è invece ai domiciliari dal 7 maggio.
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