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Pubblicato l'indice del dono dal ministero della salute

Donazione di organi: Framura il secondo Comune ligure più generoso

Framura

Framura è il secondo piccolo Comune della Liguria più generoso nella donazione degli organi. Il primo è Mele, in provincia di Genova. I dati emergono dalla quinta edizione dell’Indice del Dono, il rapporto del Centro nazionale trapianti che fa il punto sulle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nelle anagrafi di oltre 7mila Comuni italiani nel corso del 2023.
Nel dettaglio la Liguria si piazza al settimo posto a livello nazionale.Nella nota diffusa dal Ministero della Salute, disponibile nella pagina dedicata ai trapianti,emerge che i più generosi in assoluto sono i trentenni sardi. Il report messo a disposizione è il risultato della quinta edizione de “L’indice del dono”.
Il documento è stato pubblicato in vista della Giornata nazionale per la donazione che si terrà domenica 14 aprile e mette ancora una volta in fila alcuni indicatori come la percentuale dei consensi, quella delle astensioni e il numero dei documenti emessi. “In base ai risultati, per il terzo anno consecutivo è Trento a primeggiare fra le città con oltre 100mila abitanti, con un indice di 71,07/100, una percentuale di consensi del 78,1 per cento e un tasso di astensione del 32 per cento – si legge nella nota ministeriale -. Trento precede Verona (che sale dal quarto al secondo posto) e Sassari, con Livorno ai piedi del podio. Tra le altre grandi città più virtuose Cagliari è quinta, Ferrara sesta, Padova settima, Firenze ottava e Perugia nona, Bergamo decima. In calo le quattro città maggiori: Milano è 24ma (era 16ma l’anno precedente), Torino passa dal 29mo al 31mo, Roma dal 32mo al 33mo mentre Napoli resta ferma al 39 posto su 44”.

“Tra i Comuni medio-grandi (tra i 30 e i 100mila abitanti) è di nuovo Corato a ottenere il risultato migliore, con un indice di 75,70/100, il 76,2 per cento di consensi e solo il 15 per cento di astenuti – prosegue la nota -. La cittadina pugliese precede Nuoro e Gravina in Puglia (BA). Per quanto riguarda i Comuni medio-piccoli (5-30mila abitanti), in testa c’è l’abruzzese Guardiagrele, in provincia di Chieti (indice 88,92/100, consensi 97,2 per cento, astenuti 22,5 per cento), davanti a Leverano e a Primiero San Martino di Castrozza. Fra i piccoli centri, quelli con meno di 5mila abitanti, primeggia ancora una volta Geraci Siculo, il piccolo paese delle Madonie dove, grazie alla scelta di donazione da parte dei genitori di una bambina di 11 anni scomparsa nel 2021, la piccola Marta Minutella, l’intera comunità è coinvolta ormai da anni in numerose attività di sensibilizzazione. Geraci ha fatto di nuovo segnare in assoluto il miglior risultato tra tutti i comuni italiani, con un indice di 95,83/100 e una percentuale di consensi del 100 per cento: su 163 carte d’identità emesse nel 2023, sono stati raccolti 146 e nessun no, con soltanto 17 astensioni. Nella classifica dei piccoli centri al secondo posto c’è Rovescala e al terzo Cinte Tesino”.

“L’edizione di quest’anno dell’Indice del Dono mette in evidenza anche la propensione alla donazione nelle diverse fasce d’età a livello regionale: la percentuale di consensi più alta – ben l’84,7 per cento – è quella registrata tra i cittadini sardi tra i 31 e i 40 anni – prosegue la nota -. E’ proprio quella dei trenta-quarantenni la categoria che a livello nazionale dimostra maggiore generosità, con un consenso medio del 73,8 per cento. A seguire ci sono i 41-50enni (73,1 per cento) e i 51-60enni (71,3 per cento): in entrambe le fasce, a livello regionale, sono i trentini a dichiarare il consenso in percentuali maggiori. Meno buoni i risultati della raccolta tra i 18-30enni, probabilmente perché meno informati: tra i più giovani il consenso medio nazionale è del 68,9 per cento mentre i contrari sono il 31,1 per cento. In questa categoria anagrafica la percentuale più alta è quella dei ‘sì’ registrati tra i giovani valdostani (81,7 per cento). Ma è dopo i 70 anni che la percentuale di chi si oppone alla donazione tende a salire esponenzialmente: i “no” sono il 41,5 per cento tra i 71-80enni e ben il 55 per cento tra gli ultraottantenni. Un dato condizionato, probabilmente, dall’errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile. Ad oggi complessivamente il Sistema informativo trapianti ospita poco meno di 19 milioni di dichiarazioni registrate: 13,5 milioni di sì e 5,5 milioni di no”.

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