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La denuncia della uil

“Infiltrazioni, allagamenti e un’altra cella inagibile: carcere della Spezia cade a pezzi”

Carcere

“La situazione di degrado e di pericolo per l’incolumità di operatori e detenuti che si registra negli istituti penitenziari del Paese è davvero inaccettabile e giunta a un punto di non ritorno se non si avvia immediatamente un piano di manutenzione straordinaria delle strutture. Allo stato, varcare la soglia delle carceri è quasi come attraversare un campo minato, e non solo per le continue e crescenti aggressioni subite dal personale a opera dei detenuti. Da ieri, nel carcere della Spezia, inibita un’altra cella, per la rottura di un tubo dell’acqua – chiusa acqua (fredda) nell’intero reparto – Difatti, presso la Casa Circondariale di La Spezia i 156 detenuti presenti sono ammassati nelle piccole sezioni ancora agibili – visto che i lavori delle restanti sezioni sono fermi da circa due mesi – il Ministro Nordio parla ancora di trasformare le vecchie caserme in carceri, ma si dimentica che occorre con urgenza ristrutturare le carceri esistenti”. E’ quanto dichiara Fabio Pagani, Segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria – che aggiunge: “da anni denunciamo inascoltati il degrado, la pericolosità e l’insalubrità dei luoghi di lavoro della Polizia Penitenziaria e dei reparti detentivi – a Genova Pontedecimo nel frattempo, dopo la caduta di calcinaci in una cella in testa ad un detenuto è stato chiuso un’intero corridoio “pericolante”. Pure per questo – conclude il Segretario della UILPA PP – oltre a consultare i nostri legali per l’avvio di eventuali iniziative giudiziarie, se del caso anche in sede penale, daremo presto luogo ad atti di ‘disobbedienza civile’ rendendo fruibili, pure in assenza di autorizzazioni, le immagini dei luoghi di lavoro della Polizia Penitenziaria (che non siano sensibili ai fini della sicurezza e nel rispetto della privacy)”.

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