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M5S: “Spinta continua verso privato con scusa emergenze”. De Ferrari: “Liguria tra regioni dove è maggiore trazione pubblica”

Ospedale Saint Charles di Bordighera
Ospedale Saint Charles di Bordighera

Liste di attesa e rapporto pubblico-privato temi centrali di un intervento odierno sulla sanità del Movimento cinque stelle. Per i pentastellati i liguri “da anni fanno i conti con una sanità pubblica allo sfascio tra liste di attesa infinite e la necessità di andare in altre regioni per farsi curare” e puntano il dito su “l’insufficienza cronica delle principali specialità che innesca le ‘fughe’ in altre regioni: parliamo di ortopedia, neurochirurgia (chirurgia protesica), cardiochirurgia e chirurgia bariatrica. Regione si deve rendere conto che le soluzioni tampone, come assegnare a erogatori privati di tutta la Liguria più di 120mila prestazioni di diagnostica per immagini (il finanziamento è di 7,4 milioni di euro), non sono la risposta. E fanno peraltro a botte con le recenti dichiarazioni del presidente di Confindustria Sanità Liguria Riboli e dell’assessore Gratarola, secondo i quali in Liguria il privato non esisterebbe. Falso. Esiste, e le prove sono davanti agli occhi di tutti”. A parlare sono i parlamentari pentastellati Roberto Traversi e Luca Pirondini e i consiglieri regionali Fabio Tosi e Paolo Ugolini, che martedì prossimo porteranno in Consiglio regionale un’interrogazione proprio sul citato affidamento di 120mila prestazioni al privato. “È sempre più evidente come la giunta di centrodestra stia cercando di portare in Liguria il modello lombardo di sanità privata senza neanche avere le strutture idonee”, dice Tosi, e Pirondini afferma che “i tagli alla sanità pubblica sono un dato di fatto a livello nazionale, sia in rapporto al Pil (dal 6,6 al 6,2%), sia in termini assoluti (da 134,7 a 132,9 miliardi di euro). Le scelte operate dall’esecutivo mettono in evidenza come si stia puntando, invece, sulla sanità privata. Ed è esattamente quello che sta facendo Toti in Liguria, con la spinta continua verso la privatizzazione con la scusa di risolvere le emergenze”.

“Allo sfacelo della sanità ligure, noi proponiamo investimenti nel Sistema sanitario nazionale e non nella sanità privata, nella quale ciò che si investe non torna indietro – continuano i Cinque stelle -. Anzi, non essendo la priorità il profitto, gli investimenti nella sanità pubblica porterebbero utili che verrebbero reinvestiti per migliorare le strutture o assumere personale sanitario: si potrebbe pensare a incentivare il personale sanitario a eseguire prestazioni in più per ridurre le liste d’attesa e conseguentemente ridurre la spesa della mobilità passiva sanitaria. Proponiamo anche una riorganizzazione sanitaria previa una mappatura dei bisogni reali della nostra regione, con progetti a lungo termine e dando la priorità a dove si è più in carenza di prestazioni: ad esempio, investendo per ridurre le liste d’attesa nelle specialità dove vi è più fuga sanitaria. Ciò comporterebbe anche un efficientamento della nostra sanità con un risparmio di milioni di euro che non regaleremmo più alle regioni limitrofe”. E, concludono, “a livello nazionale, per slegare gli investimenti e i progetti sanitari dalla giunta regionale di turno, modificare le nomine dei direttori generali che non devono essere scelti dalla politica ma attraverso concorsi pubblici nazionali”.

Differente la visione dell’amministrazione regionale. “È partita la grande manovra di riduzione delle liste d’attesa, che da lunedì distribuirà 120mila prestazioni di diagnostica aggiuntive, mentre, nel prossimo mese, assegneremo con circa 35 milioni di euro prestazioni aggiuntive per chirurgia di media e bassa complessità dalla cardiologia all’ortopedia passando per l’oculistica e la chirurgia generale. Tutto questo sotto il coordinamento della nuova cabina di regia messa a disposizione della sanità”, ha detto il presidente Giovanni Toti nell’odierno punto stampa sanità; il riferimento è al fatto che da lunedì prossimo, 11 marzo, saranno a disposizione del sistema sanitario ligure le oltre 120mila prestazioni – ecografie, risonanze magnetiche, raggi e tac – che, per via del finanziamento di Regione Liguria di 7,4 milioni di euro e della manifestazione d’interesse indetta da Alisa, il privato accreditato garantirà ai cittadini liguri. “Chi accusa Regione Liguria di voler svendere la sanità pubblica – prosegue Toti – continua a fare opera di bieca propaganda senza neppure conoscere i dati. Regione è molto al di sotto delle prestazioni di privato convenzionato anche di Regioni tradizionalmente a guida sinistra, come Emilia-Romagna e Puglia. Siamo quindi ancora in una situazione in cui possiamo crescere dal punto di vista della collaborazione pubblico-privato, tutto a beneficio dell’utente, perché stiamo parlando di prestazioni interamente pagate dal sistema sanitario regionale”.

“Il contributo del privato accreditato – le parole dell’assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola – è fondamentale e va ad aggiungersi alla mole di prestazioni che vengono garantite e ogni anno incrementate anche dal sistema pubblico, anche alla luce di una domanda sempre più crescente. I numeri pubblicati nei giorni scorsi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze confermano infatti che la Liguria è tra le regioni dove la trazione pubblica è maggiore: l’assegnazione di prestazioni ai privati è in media al 20.3% a livello nazionale. La Liguria, una delle regioni con la percentuale più bassa, è all’11.9%. Regioni come Lazio e Lombardia raggiungono percentuali superiori al 27 per cento, ma anche Campania (23.8%), Puglia (21.4%) e perfino Emilia-Romagna (15.3%), ricorrono al privato più della nostra regione”.

“Questo provvedimento ci consente di garantire prestazioni di diagnostica, che è un ambito dove è prioritario intervenire per abbattere le liste d’attesa – così Daniela Troiano, direttore amministrativo di Alisa -. Le assegnazioni distribuite in tutta la Liguria consentono di dare risposte in modo omogeneo in tutte le Asl liguri. Dall’11 marzo saranno aperte le agende e per sei mesi le prestazioni saranno garantite ai cittadini liguri. Nello specifico saranno a disposizione oltre 48milla ecografie, 37mila rx, 17mila risonanze e 17mila TAC, suddivise tra area metropolitana genovese, area di levante, area di ponente. Ricordiamo che Alisa ha anche approvato la delibera con la quale si prorogano fino al 31 dicembre i contratti in essere per le prestazioni del privato accreditato di natura sanitaria e sociosanitaria che riguardano la riabilitazione, prime visite di varie specialità, esami di laboratorio e tutte le attività del sociosanitario. Il rapporto tra pubblico e privato in sinergia ci consente di far crescere in modo costante l’offerta ai cittadini liguri”.

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