“La vicenda dei primari non sostituiti in Asl 5 ricade tutte sulle spalle degli operatori sanitari spezzini, che si trovano a dover fronteggiare la carenza di colleghi con turni massacranti, e sui cittadini stessi, che vedono le liste d’attesa crescere a dismisura”. Lo ha detto Davide Natale, consigliere regionale del Partito Democratico, intervenendo su un tema sul quale ha chiesto delucidazioni alla giunta regionale.
“I primari dei reparti Malattie infettive e Urologia sono andati in pensione da tempo e sull’albo pretorio non si trova ancora traccia dei concorsi per sostituirli – aggiunge il consigliere dem -. Ciò comporta la nomina di una figura facente funzione per coprire il periodo di vacanza. I medici che sopperiscono non lasciano però le proprie attività principali: si devono sdoppiare e portare avanti contemporaneamente due mansioni non banali, con importanti prerogative dal punto di vista organizzativo. Va da sé che questa situazione impoverisce a cascata tutto l’ospedale, obbliga gli operatori a carichi di lavoro pesantissimi e rischia di generare disservizi per la cittadinanza. Poi ci sono i casi estremi, come quello del reparto di Geriatria in cui il primario manca dalla bellezza di sette anni”.
Continua Natale: “Le selezioni per il reclutamento di nuovi primari richiedono procedure le cui tempistiche non sono brevi, ma qui stiamo andando ben oltre la prassi anche per la visione totiana della sanità pubblica, che certo non è al centro dell’azione politica degli ultimi otto anni di governo regionale – conclude Natale -. Oltretutto i pensionamenti sono eventi programmati, non accadono da un giorno all’altro all’improvviso. Diciamo che ci sono dieci mesi buoni di preavviso. Ma ancora una volta il centrodestra applica il motto ‘tanto peggio, tanto meglio’ quando si parla di sanità pubblica. Forse aspettando che l’ipotesi di avere un servizio sanitario funzionante sparisca definitivamente dagli orizzonti dei cittadini. Informiamo Toti e i suoi che sono in tanti a non voler rinunciare a questo diritto e che continueremo a dargli voce”.
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