“Oggi a Genova va in scena la farsa della riunione con le amministrazioni dei Comuni delle Cinque Terre, il Parco nazionale e le associazioni di categorie del territorio. Il tentativo fuori tempo massimo, che non inganna nessuno, di dare l’illusione di partecipazione di fronte a una delibera già licenziata dalla giunta Toti che modifica le tariffe ferroviarie in modo da creare il bancomat Cinque Terre, lasciando al territorio briciole e problemi. Se questa riunione deve avere un senso, deve essere preceduta dal ritiro del provvedimento e deve a essere accompagnata dalla reale volontà di confronto“. Lo dice Davide Natale, consigliere regionale del Partito Democratico, in una nota.
“Durante l’audizione delle associazioni locali, che oggi manifestano il loro giudizio negativo in Piazza De Ferrari, l’assessore Sartori ha ammesso che l’aumento del 100% avrà ripercussioni sui consumi dei turisti – ricorda Natale -. Se oggi Trenitalia intasca dal sistema Parco circa 16 milioni di euro all’anno, con il passaggio a 24 euro per un giornaliero (da inserire nella carta Cinque Terre che oggi costa di 10 euro) e calcolando un calo del 10%, negli arrivi, come ha dichiarato Toti, gli incassi saranno più che raddoppiati. Peccato che al territorio di questo arrivi l’elemosina. In compenso il dannoricadrà sulle spalle dell’imprenditoria locale e del territorio vasto che ruota attorno alle Cinque Terre”.
“Senza parlare di tutti i lavoratori che sono impegnati nei servizi connessi, dal turismo ai trasporti, i quali, nella malaugurata ipotesi andasse in vigore quanto già approvato da Toti e compagnia, vedrebbero a rischio il proprio futuro – continua Natale -. Poi c’è da mettere in conto il venir meno dei collegamenti tra le zone periferiche e i borghi affacciati sul mare destinato a tornare al storico, e si pensava superato, isolamento. La Regione Liguria si fermi, stoppi queste decisioni scellerate e la valanga di conseguenze negative che genereranno e ragioni da zero, questa volta su dati oggettivi suffragati da studi di settore”.