Intervento di Comitato No biodigestore Saliceti, Comitato Sarzana che botta, Acqua bene comune, Cittadinanzattiva, Italia Nostra in occasione della Giornata mondiale del suolo, istituita dalla Fao nel 2002 per la giornata del 5 dicembre, oggi appunto. Per comitati e associazioni “dovrebbe essere un’occasione non tanto per festeggiare, quanto piuttosto per ricordare la drammatica situazione che stiamo affrontando giorno dopo giorno – si legge nella nota congiunta -. Nella stragrande maggioranza dei casi il suolo non viene per nulla tutelato e le conseguenze sono sotto ai nostri occhi. Leggiamo infatti in questi giorni articoli in cui viene data notizia che l’amministrazione provinciale ‘mette il turbo’ al progetto del biodigestore a Saliceti e con determina 1166 del 30 novembre scorso si approva in stralcio il piano esecutivo degli espropri presentati da Re.Cos SpA per l’acquisizione di diritti su aree di proprietà privata che avverrà con procedimento espropriativo per pubblica utilità. Viene preannunciato l’inizio lavori per marzo 2024. Verranno sottratti alla natura ulteriori terreni agricoli, migliaia di metri. Ma di quale pubblica utilità stiamo parlando? C’erano aree che si potevano bonificare, terreni già compromessi da utilizzare. La scelta invece è ricaduta su Saliceti. Alle nostre amministrazioni provinciale e regionale non è importato nulla della difesa del suolo, di limitare la cementificazione che procede senza sosta e che rende il nostro suolo sempre meno sicuro”.
“In Italia tutte le nuove coperture artificiali del suolo per costruire edifici, palazzi, infrastrutture, fabbriche e chi più ne ha più ne metta, fanno perdere al nostro Paese ben 2,4 metri quadrati al secondo”, affermano ancora gli attivisti nella nota congiunta, aggiungendo che “Saliceti cementificherà 40.000 metri quadrati di suolo, pari a sei campi da calcio”. Comitati e associazioni osservano poi che “l’eccessiva cementificazione non può che avere conseguenze anche nell’accelerazione di tutti quei processi legati al cambiamento climatico”, e concludono: “Dovremmo trattare il suolo nel migliore dei modi, anche perché stiamo parlando di una fonte limitata e non rinnovabile. Questo concetto viene spesso ribadito riempendosi la bocca. Ma sono solo parole! Tutto questo a Saliceti non è stato minimamente considerato. Per fortuna oggi i nostri politici ci hanno risparmiato gli stucchevoli e retorici proclami sulla difesa del suolo a cui non corrispondono fatti coerenti”.