Un atto che mette ordine all’interno del porto spezzino e che fa i conti con i continui cambiamenti che stanno caratterizzando il mondo dello shipping. Nei giorni scorsi, per la prima volta una nave porta container alimentata a gas naturale liquefatto ha potuto superare il varco di Ponente del Golfo senza dover richiedere una autorizzazione specifica.
Nelle ore immediatamente precedenti, infatti, il neo comandante della Capitaneria di porto, il capitano di vascello Alberto Battaglini, aveva firmato l’ordinanza con cui il porto regolamenta la navigazione, la sosta e l’ancoraggio delle navi a Gnl, andando di fatto ad applicare alle navi mercantili gli stessi protocolli che da alcuni anni vengono applicati sulle navi da crociera, comparto nel quale l’alimentazione a Gnl si è diffusa prima.
“Si tratta di un fatto molto positivo – commenta Giorgia Bucchioni, presidente degli Agenti marittimi spezzini -, una norma di legge precisa che abbiamo chiesto alla Capitaneria di porto per poter gestire la presenza di portacontainer alimentate a Gnl così come avviene con le navi passeggeri, sulla base della relativa ordinanza”.
Assagenti La Spezia ha percepito prima degli altri la necessità di un aggiornamento normativo, leggendo e interpretando le indicazioni del mercato che hanno portato prima Hapag Lloyd e poi Msc a far scalare alla Spezia navi che utilizzano carburanti alternativi.
La richiesta mossa al comandante del porto è stata avanzata dopo un lavoro di sinergia e confronto con gli uffici dell’Autorità di sistema portuale ed è stata salutata con favore dall’intera comunità portuale e dalla città.
Il documento affianca alle esigenze ambientali le moderne necessità di un mercato in forte evoluzione.
“Tutto è stato realizzato in maniera celere e completa, con uno spirito di collaborazione e soddisfazione comune. Ne guadagneranno il porto e i clienti”, aggiunge Bucchioni.
L’ordinanza snellisce le procedure e semplifica il lavoro quotidiano degli operatori di un porto impegnato a riconquistare i numeri degli anni scorsi dopo 18 mesi di grandi difficoltà. E se al terminalista più importante, ovvero Lsct, sono sempre stati tributati gli onori, oggi il ruolo di leader richiede che ci si faccia carico degli oneri.
“I vertici di Lsct stanno lavorando molto sotto il profilo commerciale e hanno ricostruito un rapporto molto stretto con tutta la comunity portuale, c’è nuovamente un’intesa tra operatori e porto. Purtroppo i traffici non sono ancora in ripresa, ma ci sono molto impegno e una forte predisposizione per essere di nuovo protagonisti sul mercato”, afferma Bucchioni.
Un protagonismo che potrà essere giocato anche sotto il profilo energetico, non solo per quel che riguarda il Gnl, con la presenza di un impianto di rigassificazione tra Le Grazie e Fezzano, ma anche l’idrogeno, visto che, nonostante sia saltata l’ipotesi di un impianto all’interno dell’area Enel, l’Adsp continua a ritenere strategica la realizzazione di uno stabilimento che possa fornire una risposta a mezzi pesanti e imbarcazioni alimentati a idrogeno.
“Si tratta di aspetti che rendono il nostro porto più appetibile – conclude la numero uno degli Agenti marittimi -. Lo è già, ma per vari motivi sta soffrendo il calo dei traffici. Questo non vuol dire che siamo che siamo meno performanti o non al passo con i tempi: la stessa ordinanza per le portacontainer a Gnl e la presenza di un retroporto come Santo Stefano Magra, un’infrastruttura che pochi possono vantare, dimostrano che c’è molta vivacità nel nostro settore portuale. Quando si parla di porti e logistica si parla di posti di lavoro e ricadute occupazionali. Porto, turismo e nautica: sono i nostri asset, di cui siamo orgogliosi. Siamo una città sul mare, un’economia di mare, dobbiamo guardare con orgoglio al mare in tutte le forme in cui viene proposto”.