“Da gennaio 2024 Toti ha deciso che il bilancio della Regione farà cassa con le risorse provenienti dai flussi turistici che interessano anno dopo anno il Parco delle Cinque Terre, non per erogare nuovi servizi per i residenti, gli operatori, i lavoratori stanziali e pendolari che operano nel Parco, ma per spostare altrove le entrate che oggi garantiscono almeno in parte la funzionalità del Parco, le manutenzioni ordinarie e straordinarie a tutela di un territorio che per la sua stessa conformazione richiede interventi continui di messa in sicurezza e prevenzione dal dissesto, per la permanenza di tutte quelle attività legate all’agricoltura.
L’ente Parco ha sempre garantito anche un sostanziale sostegno finanziario per i collegamenti e la mobilità dei turisti e non solo con le realtà limitrofe dell’immediato entroterra, borghi pregiati che rappresentano sia una valvola di sfogo nei momenti di massima affluenza di presenze turistiche, sia un arricchimento dell’offerta ai visitatori.
Secondo il piano di Toti e di Rfi di aumento delle tariffe, il peso dei rincari ricadrebbe sulle casse del Parco, mantenendo invariata la quota a favore della Regione e delle ferrovie.
Questo pacchetto di rincari sta sollevando grande preoccupazione negli operatori, nelle comunità locali e anche alcuni esponenti locali della destra hanno manifestato preoccupazioni ma servono atti concreti e non passerelle, serve che la Regione si fermi e ascolti la voce e le indicazioni di chi tutti i giorni si confronta con la gestione dei flussi turistici, invece che vaneggiare proponendo improbabili paragoni fra il modello del turismo “museale” delle città d’arte a quello delle Cinque Terre”.
Iacopo Montefiori
Segretario provinciale PD La Spezia