Lerici rivede l’imposta di soggiorno all’insegna di un incremento che in alcuni casi vede toccato il valore tetto di 5 euro. Le tariffe dell’imposta, che si applica, a persona e per pernottamento, ai non residenti che alloggiano nelle strutture ricettive del territorio comunale, erano state riviste la scorsa primavera, operando una differenziazione tra alta e bassa stagione. Con questa nuova modifica, deliberata ieri dalla giunta Paoletti, la distinzione decade e le tariffe nella maggioranza dei casi salgono rispetto a quelle precedentemente individuate. Ma vediamo caso per caso, prendendo come termine di paragone gli importi per l’alta stagione (cioè, naturalmente, quelli più alti) decisi nell’aprile 2023: per quanto riguarda gli alberghi la tariffa passa da 2 a 2,50 euro (1 stella), da 2 a 3,50 (2 stelle), da 2,50 a 4.50 (3 stelle), da 3 a 5 (4 stelle) e da 3,50 a 5 (5 stelle). Quindi il punto su residenze turistico alberghiere e locande: si passa da 2 a 3,50 (2 stelle) da 2 a 4,50 (3 stelle) e da 2,50 a 5 (4 stelle). Su anche le tariffe per residenze d’epoca e alberghi diffusi: da 2,50 a 4,50 (3 stelle), da 3 a 5 (4 stelle), da 3,50 a 5 (5 stelle). Poi le strutture ricettive all’aria aperta: ci sono i villaggi turistici, che dalla tariffa comune di 1,50 passano a 3,50 (2 stelle), 4,50 (3 stelle) e 5 (4 stelle); e i campeggi, per i quali permane la tariffa di un euro, per tutte le classificazioni. Si prosegue con affittacamere, bed and breakfast, case e appartamenti per vacanze: si passa da 2 euro, indipendentemente dalla classificazione, a 2,50 (1 sole), 3,50 (2 soli) e 4,50 (3 soli). Mentre per le case per ferie si passa da 2 a 3,50 euro. E ancora, ostelli, rifugi, aree e miniaree di sosta, agriturismi e ittiturismi passano da 2 a 2,50 euro; infine gli appartamenti ammobiliati a uso turistico, per i quali la tariffa sale da 2 a 4,50 euro.
“Fatta eccezione per il periodo della pandemia da Covid che ha impedito lo svolgimento della normale attività turistica a livello globale, negli ultimi anni si è registrato un costante incremento di presenze turistiche nel territorio comunale – si spiega nella delibera -. Il ruolo che sta assumendo Lerici nel panorama nazionale e internazionale, derivante da anche da proposte culturali, sportive e di svago di alto livello, implica il sostenimento di costi ingenti. Lo sviluppo di piattaforme web e portali tematici per la locazione di immobili ha favorito l’incontro della domanda e dell’offerta di appartamenti anche per soggiorni di breve durata. Il numero di alloggi proposti in locazione attraverso tali strumenti risulta in costante aumento. La tipologia degli immobili pubblicizzati sui portali tematici è di livello medio/alto”. Prosegue l’atto di Palazzo civico: “L’imposta di soggiorno è intesa come strumento di finanziamento degli interventi e dei servizi rilevanti ai fini turistici, culturali e ambientali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. L’incremento di gettito derivante dalle modifiche tariffarie approvate con il presente atto sarà destinato, conformemente al disposto normativo, anche a quei servizi necessari e connessi all’accoglienza di importanti flussi turistici, in particolare per ciò che concerne il trasporto pubblico locale”. E l’amministrazione sottolinea “che gli appartamenti ad uso turistico si caratterizzano ormai per una sostanziale uguaglianza qualitativa e di servizi offerti rispetto agli alberghi 3 stelle”. Informando altresì Palazzo civico che in merito alle proposte di modifica “sono stati sentiti i rappresentanti di categoria delle associazioni maggiormente rappresentative”.
Le nuove tariffe, spiega la delibera, entreranno in vigore dal 1° aprile 2024; fino a questa data le tariffe saranno quelle per la bassa stagione approvate la scorsa primavera. Per il 2024, si legge nella nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione, il Comune di Lerici prevede 800mila euro di entrate dalla tassa di soggiorno.