Gli abitanti di Sarzanello si mobilitano contro l’antenna: “Amministrazione si è nascosta rimanendo in silenzio”

Anche i residenti di Sarzanello – come quelli di via Fortino prima di loro – hanno ribadito oggi la netta contrarietà all’installazione della nuova antenna per la telefonia il cui cantiere è stato aperto di recente dietro una delle porte del campo da calcio adiacente all’area verde “Baruzzo” dove si sono ritrovate circa 150 persone mobilitate contro l’impianto Cellnex. Fra loro, come annunciato, non c’erano esponenti della locale consulta, accusati di non aver svolto a dovere il proprio ruolo di raccordo fra cittadinanza e amministrazione, quest’ultima assente sia con esponenti della giunta che della maggioranza consiliare.

“Fino ad oggi la Consulta ha nascosto le carte – ha sottolineato in apertura Giovanni Destri – senza attendere una riunione che potesse chiarire cosa sarebbe stato fatto. C’erano anche altre soluzioni percorribili nel quartiere ma non qui, nei pressi di due asili, di una chiesa e di giochi per i bambini. Prosegue la raccolta firme – ha aggiunto – e va avanti una battaglia per trovare una soluzione e per fermare questo scempio perché la maggioranza di questo quartiere non vuole l’antenna”.

“L’Amministrazione ha commesso lo stesso errore di via del Fortino rimanendo in silenzio – ha evidenziato Matteo Tiberi in rappresentanza dei consiglieri di opposizione presenti al completo – si è nascosta non raccontando le cose nel modo giusto, ha fatto iniziare i lavori senza comunicare i dettagli del progetto. C’è stato un silenzio voluto e ora faremo sentire il modo fermo e determinato che il quartiere è contrario a questo progetto”.

Il consigliere ha inoltre ricostruito la vicenda partendo proprio da quanto avvenuto nei pressi della Fortezza con la mobilitazione dei residenti che aveva portato all’accordo fra Comune e operatori a cercare due soluzioni alternative con impianti meno impattanti dal punto di vista visivo, uno nell’ex XXI Luglio e l’altro a Sarzanello dove avrebbe dovuto integrare anche l’impianto di illuminazione del campo da calcio. “Il nostro accesso agli atti – ha proseguito Tiberi – è stato fatto per fugare i dubbi su quella prevista in centro dove ci sarà un cantiere e dove il Comune potrà decidere di pagare 36mila euro e spostare l’impianto. L’aspetto ancora più grave è che si è sempre parlato di antenne piccole, soluzioni ben diverse da una di trenta metri da piazzare in una zona residenziale. Avevamo contattato anche la Consulta suggerendo di ascoltare le istanze del Comune e poi riferirle agli abitanti ma non è mai stato fatto. Alla base di tutto – ha concluso – c’è la mancanza del piano delle antenne, strumento di programmazione per la dislocazione degli impianti sul territorio che nasce dalla partecipazione dei cittadini. È nel cassetto dai tempi di “quelli di prima” ma le antenne vengono piazzate comunque e non va bene anche perché nel contratto di locazione si parla di possibilità di sublocazione quindi potranno esserci più operatori interessati”. Fra gli interventi, oltre a quelli di alcuni cittadini, anche quelli degli avvocati De Feo – che ha ricordato come si sia partiti con l’idea di illuminare un campo da pallone ma con un’antenna potenzialmente impattante per la salute – e Lorenzo Giorgi che sta seguendo una battaglia analoga a Belaso.