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A nord ovest delle svalbard

Nave Alliance torna dal Polo Nord dopo aver studiato i cambiamenti climatici

Con il rientro alla Spezia si conclude la settima edizione della missione High North della Marina Militare, tra le iniziative del decennio delle Nazioni Unite dedicato al mare. Una spedizione durata 25 giorni in un ambiente per sua natura ostile, ma allo stesso tempo affascinante, tra le meraviglie artiche, i ghiacci e la costante presenza di mammiferi marini.

Nave Alliance

Nave Alliance è rientrata alla Spezia dopo aver concluso la campagna artica “High North 2023” nelle acque polari a Nord-Ovest delle Isole Svalbard. Una spedizione durata 25 giorni in un ambiente per sua natura ostile, ma allo stesso tempo affascinante, tra le meraviglie artiche, i ghiacci e la costante presenza di mammiferi marini.

Insieme ai 44 membri dell’equipaggio della Marina Militare, sotto il comando del capitano di fregata Federico Carleo, si sono alternati tre team scientifici nel corso di altrettante campagne di ricerca: Coherent localization and detection (COLD) e Northern recognized rnviromental picture – artic observation (NREP-ACO), coordinate dai team del NATO Center for maritime research and experimentation (CMRE) di Spezia; High North 23, a cura del team scientifico dell’Istituto Idrografico della Marina di Genova.

Nella rotta di rientro nave Alliance ha ricevuto anche la visita della direttrice del CMRE, dottoressa Catherine Warner, che ha voluto condividere una breve ma significativa esperienza di navigazione con l’equipaggio.

I team del CMRE si sono cimentati in osservazioni e studi finalizzati al monitoraggio delle temperature e salinità dell’acqua in relazione alla circolazione nell’Atlantico settentrionale, analizzando contestualmente i cambiamenti nell’Artico, la propagazione acustica, l’impatto dei cambiamenti climatici sull’oceanografia e sul rumore ambientale nelle acque polari.

Nave Alliance

 

Il gruppo di professionisti dell’Istituto Idrografico, nella settima edizione della campagna High North 23, iniziata nel 2017, ha continuato l’impegno nelle attività di monitoraggio e mapping: rilievi batimetrici con mappatura 3D da satellite; acquisizione di dati del fondo, massa d’acqua e ghiaccio con sistemi acustici “multibeam”; sonde e campioni diretti, effettuando contestualmente il campionamento di microplastiche e l’osservazione dei mammiferi marini. Il team, composto da 20 persone coordinate dal capitano di fregata Maurizio Demarte, è stato arricchito dalla presenza di 8 giovani: futuri idrografi della Marina Militare, un ufficiale della Marina libanese e studenti dell’Università di Genova frequentatori dei corsi idrografici specialistici.

Particolare menzione merita il progetto Arnacosky (ARctic NAvigation with COsmo SKYmed), nato da una collaborazione con e-GEOS, azienda partecipata di Telespazio S.p.A., giunto ormai al suo sesto anno di attività con l’obbiettivo di incrementare la sicurezza della navigazione nelle rotte artiche e contribuire alla sostenibilità ambientale, grazie alla valorizzazione dei dati acquisiti dalle immagini radar della costellazione italiana di satelliti COSMO Sky-Med ai confini del floating ice oltre il 78° parallelo Nord.

La campagna si colloca anche tra le iniziative del decennio delle Nazioni Unite dedicato al mare (Ocean science for sustainable development), ed in particolare alla generazione oceano nell’ambito del UN-DECADE ECOP (Early career ocean professionals), allo scopo di raggiungere congiuntamente i risultati prefissati per il decennio del mare: “The science we need for the ocean we want”.

Il programma pluriennale High North della Marina Militare rappresenta, in questo periodo storico di significativi cambiamenti climatici, un contributo concreto alla Strategia Artica Nazionale in un’area di crescente rilevanza strategica.

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