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Prognosi di 6 giorni

Incendio in carcere, evacuato un piano e agente intossicato

"Un detenuto ha dato fuoco alla cella , il fumo ha invaso l’intero piano detentivo con 33 detenuti presenti - spiega il segretario Uilpa Fabio Pagani -. Solo grazie all’intervento della Polizia Penitenziaria  sono stati messi tutti in salvo".

La casa circondariale di Villa Andreino

Un principio di incendio ha interessato ieri il penitenziario di Villa Andreino alla Spezia, rendendo necessaria l’evacuazione di un piano e causando l’intossicazione di un agente. Lo rende noto il sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria. “Un detenuto ha dato fuoco alla cella , il fumo ha invaso l’intero piano detentivo con 33 detenuti presenti – spiega il segretario Fabio Pagani -. Solo grazie all’intervento della Polizia Penitenziaria  sono stati messi tutti in salvo, ma un agente è rimasto ferito con una prognosi di sei giorni”.

“Servono riforme complessive che passino dalla reingegnerizzazione del sistema d’esecuzione penale al potenziamento del Corpo di Polizia penitenziaria, mancante di ben 18mila unità su 36mila effettivi – continua Pagani -. Il ministro della giustizia Carlo Nordio rompa gli indugi e, al di là delle dissertazioni e delle declamazioni di principio, apra immediatamente un confronto permanente che consenta l’individuazione di soluzioni concretamente percorribili e auspicabilmente condivise. Noi siamo pronti come sempre a fare la nostra parte fornendo il nostro competente contribuito di idee e proposte”. Questa mattina una delegazione Uilpa è in visita presso il carcere della Spezia.

“Quanto può resistere ancora il personale della casa circondariale della Spezia, in emergenza ormai ogni giorno? E quando si decideranno i nostri uffici ministeriali a prendere provvedimenti?”, si chiede Vincenzo Tristaino, segretario regionale per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Chiediamo l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”, rincara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.

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