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Elezioni 14-15 maggio

Un sentimento popolare senza meccaniche divine, Bellegoni parte da sociale e periferie

Intervista a Matteo Bellegoni, candidato sindaco di Sarzana per il Partito comunista italiano, di cui è segretario regionale.

Matteo Bellegoni
Matteo Bellegoni

Intervista a Matteo Bellegoni, candidato sindaco di Sarzana per il Partito comunista italiano, di cui è segretario regionale.

Tre motivi per i quali i cittadini dovrebbero sceglierla come sindaco.

“I sarzanesi dovrebbero scegliermi per i valori e le priorità che mi contraddistinguono; per la passione con cui ho sempre svolto l’attività politica oltre a quella lavorativa senza interessi personali o di parte; per la mia coerenza e quella dei miei ideali che, a differenza di altri, non ho mai perso e che sono disposto a mettere al servizio di Sarzana”.

La sua colonna sonora e il libro sul comodino della classica isola deserta.

“La mia colonna sonora preferita è composta da E ti vengo a cercare di Franco Battiato, da Imagine di John Lennon, e da La coerenza dei Nomadi. Il libro sul comodino: Enrico Berlinguer – casa per casa, strada per strada, la passione, il coraggio, le idee di Pierpaolo Farina.

Cos’ha votato alle elezioni politiche del settembre 2022?

“Nelle ultime elezioni politiche sono andato al seggio e ho annullato la scheda; nessuna delle forze politiche in campo mi rappresentava. Per una legge elettorale vergognosa, come Pci siamo stati costretti a raccogliere tantissime firme in pochissimo tempo e ad agosto. In molte regioni siamo riusciti e abbiamo presentato una nostra lista; in Liguria, nonostante lo straordinario risultato in termini di raccolta nella provincia spezzina, per carenza in altre province non siamo riusciti, per poco, a presentarci. Un appuntamento solo rimandato e, assolutamente, necessario”.

Immagini un suo pantheon personale: che figure ci mette? Ne scelga tre, reali o non reali, del presente o del passato.

“Nel mio pantheon personale ci sono Antonio Gramsci, Enrico Berlinguer e mio padre”.

Ha già in mente a chi assegnerebbe le deleghe che ritiene più importanti, in caso di vittoria? Nel caso può fare qualche nome e indicare i relativi assessorati?

“Sono molto orgoglioso della lista che abbiamo costruito con persone degne, “pulite”, oneste, preparate e riconosciute per professionalità e coerenza. Proprio per questo, nonostante abbia ben chiara una mia possibile giunta con relativi incarichi di queste compagne e questi compagni secondo la loro preparazione e le loro eccellenze, non intendo fare dei nomi mettendo in risalto alcuni a discapito di altri. Mi parrebbe, in questa fase, una mancanza di rispetto”.

Guardiamo all’operato dell’amministrazione uscente: la cosa migliore e quella invece che ritiene maggiormente negativa?

“Guardando all’operato dell’amministrazione uscente mi pare evidente come, a parte alcuni interventi legati all’urbanistica cittadina, non sia andato nella giusta direzione. Principalmente, riguardo la sanità e la salvaguardia dell’Ospedale San Bartolomeo devastato dalle politiche regionali di giunte prima di centrosinistra (di cui Guccinelli è stato protagonista) e poi di centrodestra; nelle mancate riqualificazioni e valorizzazioni delle periferie totalmente abbandonate a se stesse e nel progressivo smantellamento di spazi per sociale ed aggregazione. Per non parlare della totale mancanza di attenzione riguardo la cultura, per cui abbiamo perso importanti eventi, per il commercio cittadino e per la tutela di tradizioni ed eccellenze enogastronomiche locali”.

Quale è il punto del suo programma che ritiene più importante? E quale azione, iniziativa o intervento intraprenderebbe senza perdere un minuto in caso di elezione?

“Sono molto soddisfatto del nostro programma, che ritengo il più avanzato di tutti, completo sui tanti temi legati a Sarzana. Il punto principale è quello legato al sociale, che mostra enormi carenze e per noi è una priorità. A parte questo aspetto, il primo intervento a cui intendo dedicarmi è quello legato al decoro e alla riqualificazione delle periferie di cui ho verificato il totale abbandono nelle visite nei quartieri e nei confronti con i rispettivi abitanti”.

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