Tutti concordi sull’opportunità che costituirebbe l’istituzione della Zona logistica semplificata del porto e del retroporto della Spezia: è quanto emerso dal convegno organizzato stasera alla Biblioteca Beghi dal Partito democratico. Dal mondo dell’impresa (Enrico Bricca, presidente Confartigianato Parma; Mario Gerini, presidente Confindustria La Spezia; Angelo Matellini, segretario Cna Liguria) a quello sindacale (Mario Ghini, segretario Uil Liguria; Antonio Carro, segretario Cisl La Spezia; Luca Comiti, segretario Cgil La Spezia) dai presidenti delle tre province interessate (Andrea Massari, Parma; Gianni Lorenzetti, Massa Carrara; Pierluigi Peracchini, La Spezia) al presidente dell’Autorità di sistema portuale Mario Sommariva e al consigliere regionale Davide Natale e all’onorevole Andrea Orlando, che hanno rispettivamente aperto e chiuso l’iniziativa, moderata da Emanuela Cavallo; tutti, con molteplici accenti e sfumature, hanno espresso l’auspicio della creazione della Zls, cioè un perimetro – destinato a toccare le tre province menzionate e dunque tre diverse regioni – entro il quale sia in vigore una serie di vantaggi doganali e semplificazioni burocratiche, con conseguenti velocizzazioni e, è stato sottolineato, stimoli a investimenti e insediamento di imprese.
Nel suo intervento, guardando all’iter in corso, il presidente Sommariva ha tuttavia spiegato che “se non esce il Dpcm del ministro Fitto, Coesione territoriale, le Zls non vanno avanti; Dpcm che stabilisce come si calcolano le aree della Zona ed entro quali limiti è possibile procedere alla costituzione delle Zls. Per quale ragione si tarda a firmare un Dpcm che aveva ricevuto unanime consenso, anche con il passaggio e l’approvazione in Conferenza Stato-Regioni?”. “Ho chiesto di fare verifiche più urgenti possibile per l’emissione decreto, vediamo cosa succederà, certo in questi due mesi il governo ha dovuto affrontare emergenze una dietro l’altra”, ha poi detto il sindaco Peracchini, che in merito alla futura Zls ha sottolineato l’opportunità di una riflessione sull’eventuale interessamento delle aree Enel ed ex Ip. E se da un lato il Pd ha rivendicato l’iniziativa nazionale con cui si è aperta l’opportunità delle Zls, dall’altra ha posto ‘sportivamente’ la questione Dpcm: “La procedura di questo percorso è partita su mio impulso – ha detto Orlando -, è proseguita con il ministro Carfagna e oggi è nelle mani del ministro Fitto, che voglio ringraziare perché non appena investito di questo tema si è immediatamente attivato. E il tempo che passerà da qui alla firma del decreto non potrà essere imputato esclusivamente a lui; certo, se passeranno due anni sarà colpa sua, ma tre mesi no; il fatto è che c’erano delle carenze dal punto di vista dell’istruttoria che era necessario integrare, mancavano delle relazioni. Sarà una firma ragionevolmente rapida ma non imminente“.