LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
La cronaca diretta

Lo Spezia porta Gasperini in Accademia ma l’Atalanta la strappa con due soli tiri in porta

SPEZIA-ATALANTA 2-2
Marcatori: 7’pt Gyasi, 31’pt Nzola, 32’st Hojlund, 48’st Pasalic

SPEZIA (3-5-2): Zoet (17’pt Zovko); Amian, Kiwior, Nikolaou; Holm, Bourabia, Ampadu (32’st Ekdal), Bastoni (32’st Kovalenko), Reca (22’st Moutinho); Nzola (22’st Maldini), Gyasi. A disp. Dido, Sala, Ekdal, Hristov, Beck, Ferrer, Kovalenko, Ellertsson, Caldaia, Agudelo, Strelec, Sanca. Allenatore: Luca Gotti

ATALATA (3-4-1-2): Sportiello; Toloi, Palomino, Scalvini (35’st Malinovskyi); Maehle (11’st Zappacosta), De Roon, Ederson (11’st Pasalic), Ruggeri; Koopmeiners; Lookman (11’st Muriel), Zapata (28’st Hojlund). A disp. Rossi, Bertini, Okoli, Boga, Djimsiti, Zortea, Vorlicky, Hateboer, Soppy. Allenatore: Gian Piero Gasperini

Arbitro: Antonio Giua di Olbia
Assistenti: Stefano Alassio di Imperia e Mattia Scarpa di R. Emilia
Iv uomo: Andrea Colombo di Como
Var: Valerio Marini di Roma1, Marco Di Bello di Brindisi
Recupero: 6’(pt), 5’(st)
Ammoniti: Lookman, Kiwior, Ampadu, Zappacosta, Nikolaou
Spettatori: 7417 (1320 ospiti)
Incasso: 157.813

La curva Piscina con i nuovi corner

PRE-PARTITA
Splende un bel sole sopra il Golfo dei Poeti che garantisce a calciatori e spettatori un’atmosfera decisamente poco invernale: 15 gradi e molti dei giocatori in maniche corte. C’è anche il presidente Philip Platek per la prima del 2023. Al Picco arriva l’Atalanta di Gasperini con più di 1200 tifosi al seguito, sistemati nella parte loro destinata della curva Piscina. Il settore si presenta per la prima volta coi nuovi corner costruiti durante la pausa del campionato. Sarà osservato un minuto di silenzio in memoria di Pelè, scomparso il 30 dicembre scorso.

Spezia-Atalanta

PRIMO TEMPO
Al 2’ minuto la prima occasione è di quelle enormi, propiziata da un’impressionante accelerazione di Holm che si lancia la palla nello spazio e brucia sullo scatto il diretto marcatore, quel Ruggeri che farà fatica a tenerlo sotto controllo tutte le volte che lo svedese si butterà avanti: il cross in mezzo all’aria arriverà a Bastoni per una conclusione apparentemente facile che lo spezzino calcerà malissimo col destro, calciandosi addosso all’altro piede. Spezia da subito altissimo, Gotti lo aveva detto in conferenza stampa: contro un avversario con queste caratteristiche non ci si può solo difendere perché alla lunga finirebbe molto male. I bianchi impongono un ritmo tipicamente da Atalanta con Bourabia subito nel vivo del gioco: ma attenzione a non regalare varchi ad una squadra espertissima che, per giunta, è anche molto brava a ripartire collettivamente. Il vantaggio arriva al 7’ in modo naturale e meritatissimo: Nzola si trasforma da assist man e cavalca sulla corsia destra da dove calibra un cross al centro che contempla la perfezione e invita Gyasi al destro di prima intenzione che trafigge Sportiello. Azione da manuale del calcio e prima soddisfazione stagionale per capitan Gyasi che esulta con il compagno di reparto.

Il gol di Gyasi

Lo Spezia parte alla grande. Nzola confeziona, Gyasi trasforma!
Al 12’ brividi doppi sotto la Ferrovia, i primi della partita: il primo scorre sulla schiena degli 8mila del Picco quando Zapata esce dalle marcature e si invola verso la porta, il secondo arriva subito dopo quando il colombiano si sconta duramente con Zoet, in uscita. Lo scontro è durissimo ma entrambi i contendenti si rimettono in piedi, almeno per battere il successivo calcio d’angolo che si esaurisce con un nulla di fatto ma il problema di Zoet non passa con il ghiaccio e i massaggi. Cosi al 16’ l’ex estremo difensore del Psv alza bandiera bianca: tocca al giovane bosniaco Zovko, accolto dai tifosi con un’ovazione che sa d’incoraggiamento. Un’ovazione che si ripeterà al 22’ quando il classe 2002 toglie dal sacco un colpo di testa di Zapata che arriva non con grande energia ma abbastanza angolato per impegnarlo. L’episodio di Zoet toglie ai bianchi un po’ di quella spensieratezza che era stata un’ottima compagna di viaggio nel primo quarto d’ora, dominato dagli uomini di Luca Gotti. Ma ben presto anche Zapata dovrà chiamare il cambio, rimasto evidentemente infortunato nello scontro con il portiere di casa: al 28’ tocca a Hojlund.

Gol di Gyasi, esultanza

Amian ha tempi perfetti, Ampadu il dinamismo che mancava. E Bourabia manda in porta Mbala: 2-0. Nzola ricomincia da dove aveva lasciato. E dopo l’assist al bacio che ha mandato in porta il suo capitano, è il momento di gonfiare la rete: per la quale deve ringraziare l’illuminato Bourabia che lo pesca con u. passaggio in verticale che coglie imprepata l’altissima difesa bergamasca: l’attaccante di Troyes fredda Sportiello con una conclusione precisa che non gli lascia scampo. Buona parte dello stadio esulta con moderazione, si aspetta che il Var cancelli tutto ma, contro ogni previsione, questo non avviene: il gol è buono perchè Nzola parte in linea con Toloi. Un raddoppio che avviene nel momento in cui l’Atalanta stava provando a farsi delle opportunità sopratutto col nuovo entrato Hojlund. Al 42’ orobici pericolosissimi con un pezzo di bravura del giovane norvegese ma Zovko sceglie benissimo il tempo di uscita e gli toglie la palla dai piedi andando ad esultare sotto la Ferrovia. E’ uno Spezia reattivo e concentrato con un Bastoni un po’ fuori dal contesto tattico e diverse volte impreciso negli alleggerimenti. Bianchi che per la prima volta sono alle prese con il primo maxi recupero quantificato da Giua in 6 minuti. Aquilotti che hanno in Amian e Ampadu gli interpreti più lucidi, abili a mazzuolare chi capita loro intorno senza mai perdere la rispettiva linea. Finisce il primo tempo, Des nervosa intorno all’arbitro: Lookman sembra fare gesti eloquenti nei confronti di Giua che lo ammonisce a gioco già fermo.

Il gol di Nzola

SECONDO TEMPO
Crederci sempre, anche sulla palla più morta che c’è: sembra il motto con cui Bourabia insisterà per lunghissimi secondi sull’out destro con una difesa Atalanta abbastanza blanda e fragile tanto da permettergli di riconquistarla per due volte e metterla nel mezzo per il colpo di testa di Bastoni che finisce sull’esterno dalla rete. Gli ospiti collezionano corner su corner, alzando il livello del pressing ma quando Bourabia decide di azionare Nzola sembra aver il contagiri sulla punta del piede: con Palomino il duello è da pesi massimi ma Giua punisce l’ancata con cui Mbala si libera della marcatura.

Zoet si scontra con Zapata

Hojulnd è tutta l’Atalanta. Gioca, picchia, segna e riapre il match. 
La gara rischia anche di incattivirsi, Giua ammonirà anche Ampadu dopo averlo fatto con Kiwior mentre Gasperini prima dell’ora di gioco decide un triplo cambio: Pasalic, Muriel e Zappacosta, gente che ha fatto male allo Spezia più di una volta. In fondo c’è poco da mollare visto che manca una vita alla fine della partita e tutto può ancora succedere. Può succedere anche che lo Spezia trovi il tris, anche con una certa facilità; che uno stadio esulti per il gol della quasi sicurezza ma che Giua rimetta tutto in ordine, annullando quello che sarebbe stato il gol più bello: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, un rimpallo permette al gallese di calciare al volo dopo uno scontro tra due giocatori della Dea. Sportiello riesce solo a toccare il pallone e così il gallese esulterà a lungo ma sarà una gioia effimera e costerà un altro po’ di recupero. L’Atalanta sbaglia tanto, anche cose che i vari Muriel non hanno mai sbagliato ma, al terzo anno di serie A lo sanno anche i muri, basta il guizzo di campione e cambiare completamente le cose: quello che fa Hojlund al 32’ è un pezzo di bravura personale perché pur marcato trova un diagonale perfetto che s’insacca a fil di palo. Gasperini ci crede e mette dentro Malinovskyi mentre Nikolaou si becca un giallo per una gomitata proprio al neo-entrato.

Emil Holm

Palle perse per inesperienza, Pasalic punisce il Picco ancora una volta. 
Malinovskyi altro valore aggiunto di uno squadrone che oggi però ha subito la prestazione di un grande Spezia che tuttavia patisce il finale arrembante degli ospiti, decisi a provarci fino all’ultimo respiro. Fra i lombardi è Hoylund a fare la differenza sia perchè fa giocare i compagni sia quando si mette in proprio: scarica un sinistro in corsa che sibila il palo ma dà forza nervosa all’Atalanta e toglie convinzione ai padroni di casa, ormai sulle gambe con diversi calciatori, anche dopo i cambi che oggi non aggiungono quel plus che in altre occasioni è servito. Due palloni avvelenati persi prima da Maldini poi da Kovalenko, entrambi subentranti, tengono i bianchi in continua apprensione e la mancanza di Nzola (bisogna capire il motivo per il quale è uscito) fa il resto. Gli orobici sono decisamente più fortunati che bravi e confezionano il misfatto del 48’: il 2-2 si materializzerà proprio nel terzo concitatissimo minuto di recupero con la firma del solito Pasalic che si ritrova la palla nel cuore dell’area e la spizza sapientemente beffando Zovko. Doccia gelata è il banale commento di un epilogo ancor più amaro di quanto era stato quello con la Fiorentina così come a San Siro. Perché oggi i punti potevano essere tre e sarebbero serviti eccome visti i risultati delle altre…

 

leggi anche
Zoet si scontra con Zapata
Oltre ad esposito, che firmerà a breve
Gotti chiama il mercato: “Di qualcosa abbiamo bisogno e la società ha intenzione di fare le cose”