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Le considerazioni e le proposte del presidente dell'autorità di sistema portuale

Fumi delle navi, Sommariva: “Solo la metà degli sforamenti in giorni con crociere all’ormeggio. Il problema ha anche altre componenti”

Il numero uno di Via del Molo spiega: "Presto un braccio telescopico per captare le emissioni dai fumaioli. E dal 2025 le banchine saranno elettrificate. Nel frattempo ampliamo l'accordo Blue flag e puntiamo sulle navi con combustibili alternativi".

San Cipriano

Il problema dell’inquinamento atmosferico nella zona di San Cipriano c’è e Mario Sommariva non lo vuole negare, ma nemmeno ingigantire. Un po’ perché gli sforamenti non sarebbero da attribuire alle sole navi da crociera, ma soprattutto perché si sta lavorando per far entrare in servizio una chiatta con braccio telescopico in grado di captare e depurare i fumi in uscita dalle ciminiere ormeggiate nel primo bacino e perché nel giro di due anni l’elettrificazione delle banchine contribuirà a ridurre l’impatto delle navi in maniera importante.
Il presidente dell’Autorità di sistema portuale si è presentato questo pomeriggio di fronte ai membri della commissione Ambiente del Comune della Spezia e ha illustrato il quadro dal punto di vista di Via del Molo, anche sulla scorta delle audizioni sul tema di Arpal e Asl 5 delle scorse settimane.

Da principio Sommariva ha spiegato come nel 2017 le emissioni di ossidi di zolfo fossero pari a 9.330 kg all’anno, ma che sono state drasticamente ridotte grazie all’accordo Blue flag sottoscritto in maniera volontaria da Msc, Royal Caribbean e Costa crociere, che prevede l’uso di carburanti più raffinati in avvicinamento al porto, a partire dalle 12 miglia dalla costa.
“Le navi sono inoltre spesso dotate di un sistema di lavaggio delle emissioni chiamato scrubber e questo aumenta fortemente la fuoriuscita di vapore dai fumaioli”, ha dichiarato il presidente, confermando quanto già dichiarato da Arpal di fronte al presidente Matteo Basso e al resto della commissione.
“Ritengo – ha proseguito – che questo accordo volontario, che ha dato risultati positivi per il biossido di zolfo, vada implementato e aggiornato. Dal punto di vista strutturale, invece, abbiamo un orizzonte di due anni prima di vedere completata l’elettrificazione, ma i ritardi non possono certo essere addebitati all’Autorità di sistema portuale, almeno da quando sono presente: gli uffici sono impegnati alacremente e quotidianamente per risolvere i problemi del porto, compreso questo. Quando sarà disponibile il cold ironing il problema sarà sostanzialmente azzerato. Posso condividere la preoccupazione di rischio sanitario a livello personale, ma bisogna anche prendere atto del fatto che l’obiettivo di risoluzione è in corso di realizzazione. Stiamo lavorando per la progettazione e la realizzazione di una nuova cabina di trasformazione da 80 MW perché il nostro obiettivo è quello di arrivare a porto full electric: non solo le banchine, ma anche le ralle, le gru… Per quel che riguarda l’impianto di captazione dei fumi, che prevediamo di mettere in servizio prima e che a oggi è utilizzato solo in due porti al mondo – Long Beach e Los Angeles -, si tratta di un’importante integrazione all’elettrificazione, anche perché non tutte le navi sono o saranno predisposte. Però bisogna sottolineare che è stato superato lo scetticismo degli armatori sul cold ironing, nel nostro Paese forse anche grazie anche alla spinta data dal Pnrr e dai 270 milioni messi a disposizione dei porti italiani per questi interventi. Avremo una linea di servizio sul Molo Garibaldi con potenza di 9,8 MW, mentre per i moli mercantili la linea sarà da 6 MW. In attesa che tutto questo si realizzi non posso non auspicare che nel frattempo aumentino le navi a Gnl o alimentate con combustibili alternativi, come l’ammonia o il metanolo”.

Rispetto ai monitoraggi, “che sosteniamo economicamente da anni”, l’Adsp ha analizzato i dati con l’Ufficio studi affidato a Giovanna Visco. “Asl dice che i picchi sono in corrispondenza con l’ormeggio delle navi da crociera. Questo – ha affermato Sommariva – è vero in parte. Ci sono stati anche giorni di picco con zero navi. Il problema c’è ma bisogna discutere seriamente su dati reali. Su 38 sforamenti solo 21, ovvero il 55 per cento, è stato in presenza di navi. Evidentemente c’è una componente del problema che deriva dalla presenza delle navi da crociera, ma una buona fetta no. Quello che si vuole asserire rispetto all’inquinamento prodotto dalle navi è vero sino a un certo punto. Inoltre – ha sottolineato il numero uno di Via del Molo – Asl 5 ha preso in considerazione una direttiva Ce che entrerà in vigore nel 2030. Rispetto alla legge attualmente vigente in Italia gli sforamenti sono stati zero”.
Sommariva ha quindi avanzato alcune proposte per affrontare i prossimi mesi e i prossimi anni riducendo l’impatto delle navi sull’inquinamento della zona di San Cipriano. Per prima cosa si potrebbe ampliare l’accordo Blue flag affinché coinvolga tutte le compagnie che scalano alla Spezia. In secondo luogo il presidente del porto ha proposto maggiore trasparenza, con la pubblicazione integrale dei dati che emergono dai controlli della Capitaneria di porto, anche relativi ai parametri di Blue flag, appunto. “Inoltre – ha annunciato – c’è la disponibilità da parte delle compagnie di far effettuare sopralluoghi a bordo anche da parte di Arpal, Asl e del Comune per la verifica delle modalità di controllo degli apparati. Questo per dimostrare che il sistema di controllo è efficace e che i dati sono veritieri. Non dimentichiamo che nei cittadini c’è tantissima sfiducia. Infine, come detto, spero che da qua al 2025 ci sia un incremento di navi a combustibili alternativi. Voglio un porto sostenibile davvero e la strada ritengo sia questa”.

Mario Sommariva in commissione consiliare

A questo punto la palla è passata ai consiglieri per le domande. Una nuvola di quesiti, spesso anche molto specifici, posti da Giorgia Lombardi, Franco Vaira, Massimo Lombardi, Roberto Centi, Martina Giannetti e Domenico Zito.
Nel rispondere Sommariva ha aggiunto che “gli armatori affermano che entro il 2028 il 98 per cento delle navi sarà predisposta per collegarsi alla linea elettrica di terra mentre sono in porto e che il 60 per cento delle nuove navi sarà a Gnl”.
Sempre rispondendo alle domande e alle proposte dei consiglieri: “Per il mondo delle crociere la programmazione degli approdi è assolutamente fondamentale, quindi è impossibile pensare di tenere fuori dal porto le navi in attesa dello sbarco di altre, mentre il trasporto a terra su lance oltre che essere molto lungo aumenta il pericolo per i passeggeri”. “L’elettrificazione potrà servire le tre o quattro navi da crociera che saranno ormeggiate nel primo bacino: il molo nuovo nascerà già elettrificato”. “Io sono stato incaricato dello sviluppo del porto. Se qua ci sarà la possibilità di bunkeraggio a Panigaglia verranno più navi a Gnl.  Non dimentichiamo che oggi in Italia nessun rigassificatore è attrezzato per il rifornimento, sono tutti per il gas in entrata”. E infine: “Il cold ironing è piuttosto costoso, speriamo ci siano aiuti economici da parte dello Stato per il suo sviluppo. Così, visto che è stato dichiarato dalle compagnie che il costo per la predisposizione è di 1,5 milioni di euro a nave, potremmo anche arrivare a dire a chi non si sarà adeguato che non potrà ormeggiare nel porto della Spezia”.

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