Solo un nuovo contratto su otto è a tempo indeterminato in provincia della Spezia nel corso del 2022 e crescono in maniera decisa gli stagionali ed i lavoratori “a chiamata”. E’ quanto emerge dalle elaborazioni dell’Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria sui dati Inps dell’Osservatorio sul precariato in Liguria. Nel primo semestre di quest’anno le assunzioni da lavoro dipendente in Liguria toccano il livello più alto dal 2014 con 118.800 nuovi rapporti attivati, ma “purtroppo non ci si può lasciare andare a facili ottimismi: i tre quarti delle assunzioni sono composte da lavoro precario”, sottolinea Maurizio Calà, segretario generale Cgil Liguria.
In particolare, i contratti a tempo indeterminato crescono del 33,9% sul 2021, ma rimangono ancora sotto il livello del 2019. A livello provinciale solo Savona è sopra anche al 2019 del 7,1% mentre Genova (-4,9%), Imperia (-6,6%) e la Spezia (-0,8%) sono ancora in negativo. I contratti a tempo indeterminato hanno il loro massimo nel capoluogo regionale con il 13,9% del totale delle assunzioni provinciali, la Spezia è allineata alla media regionale con il 12%, mentre Imperia (11,2%) e soprattutto Savona (9,2%) ne sono sotto .
I contratti a termine rappresentano il 41,2% delle assunzioni in Liguria nel primo semestre 2022, crescono del 30% sul 2021 ma sono ancora sotto il livello del 2019 del 4,5%. Con l’eccezione proprio della Spezia che, insieme ad Imperia, rimane sopra il 2019 del 2,9%, mentre Genova (-5,5%) e Savona (-10,9%) sono ancora in negativo. L’incidenza maggiore dei contratti a termine a livello provinciale è a Genova con il 47%, seguita dalla Spezia con il 37,8%.
I contratti stagionali rappresentano il 17,7% del totale delle assunzioni in Liguria (cioè più della somma di contratti a tempo indeterminato) nel lasso di tempo preso in esame e crescono del 20,2% sul 2021 e del 42,1% sul 2019. A livello provinciale è l’unica tipologia in aumento sul 2019 ovunque, con un +48,7% alla Spezia, in cui incidono per il 22% sul totale delle assunzioni.
I contratti in somministrazione, cioè passati attraverso un’agenzia del lavoro, sono il 9,5% e crescono dell’11,3% sul 2021 e del 2,1% sul 2019 in Liguria. Alla Spezia segnano un +17,4% sul livello pre pandemia e incidono per il 6,8% sul totale.
I contratti intermittenti (o a chiamata) rappresentano il 14% del totale delle assunzioni in Liguria nel primo semestre 2022 e crescono del 30,9% sul 2021 ma sono inferiori dell’1% al livello del 2019. E’ una tipologia che vede un vero e proprio boom alla Spezia (+22,8%) dove hanno la maggiore incidenza sul totale delle assunzioni provinciali (16,6%).
Il 68,1% dei nuovi assunti alla Spezia sono italiani, mentre il restate 31,9% sono stranieri: è la provincia ligure in cui questo dato è maggiore. La fascia d’età più rappresentata è quella tra 30 e 50 anni (45,1%), seguita dagli under 30 (36,2%) e infine dagli over 50 (18,7%). Le piccole imprese sono ancora il traino dell’offerta di lavoro. Il 57,8% delle assunzioni spezzine è avvenuto in aziende con meno di 15 dipendenti; il 22,2% in realtà che hanno tra 15 e 99 lavoratori ed il restante 19,9% nelle grandi aziende. Il 40,7%, per 7.646 assunzioni, è in part time.