Nave Destriero potrebbe ritornare alla Spezia e potrebbe diventare l’attrazione principale del futuro waterfront cittadino. La notizia è rimbalzata nell’ambito della cerimonia di commemorazione dei 30 anni dalla vittoria del Nastro Azzurro da parte dell’imbarcazione italiana che si è svolta oggi pomeriggio nello stabilimento Fincantieri di Muggiano, dove Nave Destriero venne realizzata.
L’intenzione di ricondurre lo scafo del record in Italia è stata annunciata dalla senatrice Pucciarelli, sottosegretario alla Difesa: “Stiamo cercando di capire se si può riportare a casa, in Italia. Ci stiamo lavorando insieme a Fincantieri ed Asi. Ho parlato con il sottosegretario Lucia Bergonzoni e mi ha confermato che Nave Destriero potrebbe essere registrato come mezzo storico. Vediamo se ci saranno le condizioni per portare a termine questo obiettivo”.
Nave Destriero, ancora di proprietà dell’Aga Khan, giace oggi nel piazzale dei cantieri Larssen, in Germania ed è tutta da verificare la possibilità di un rientro a casa. Il primo passo dovrebbe essere la donazione alla Fondazione Fincantieri, seguito dall’iscrizione al registro storico dei natanti, per poi procede con un restauro conservativo (che non interesserebbe la complessa parte motoristica) e che trasformerebbe il motoscafo in un museo galleggiante di sicuro appeal per i turisti ma, ne siamo certi, anche per gli spezzini.
Sono moltissimi, infatti, coloro che hanno ricordi e aneddoti legati alla costruzione della nave e all’impresa che venne condotta dall’equipaggio guidato dal comandante Cesare Fiorio, vero e proprio mito del motorismo italiano, presente alla cerimonia del pomeriggio: “Fu un’emozione fortissima, che ha contrassegnato tutta la mia vita. E il fatto che quell’impresa non è mai stata battuta significa che avevamo fatto buon lavoro a suo tempo”.
Oltre alle tantissime emozioni, Fiorio ha ricordato il grande impegno fisico, dovuto alla durata del viaggio: “In quelle 58 ore, 34 minuti e 5 secondi nessuno ha mai dormito, né io né nessun altro membro dell’equipaggio. Siamo partiti a una velocità di 41 nodi, perché consumavamo come un jumbo e avevamo a bordo 650 tonnellate di carburante, ma verso la fine, quando ci eravamo alleggeriti, ne facevamo 68. Di notte era terrificante: è vero che avevamo i radar a infrarossi per evitare eventuali ostacoli, ma non si vedevano le onde e saltavamo letteralmente da una all’altra. Era come guidare un’auto a 200 chilometri orari completamente al buio, perché il Destriero non aveva fari. Il giorno per tentare l’impresa sarebbe stato il 21 giugno, ma ci furono problemi di meteo, quindi la partenza fu spostata ad agosto”.
Presente alla cerimonia anche il vice sindaco della Spezia, Maria Grazia Frijia: “È un onore ospitare questa ricorrenza che ricorda una delle tante imprese realizzate grazie al lavoro di questo storico cantiere”.
“È un orgoglio essere in questa realtà, pioniera dello sviluppo tecnologico, come dimostra l’epopea dei sommergibili. Nave Destriero percorse 3.106 miglia nautiche in meno di 60 ore a una velocità media di 53 nodi. Non fu solo un record sportivo, ma anche un test tecnologico che ha dato vita in futuro a molte altre realizzazioni. E ancora oggi rappresenta una pagina storica della marineria italiana, che ha raccolto prestigio in tutto il mondo, anche per Fincantieri”. Queste le parole del presidente di Fincantieri Claudio Graziano durante la cerimonia alla quale hanno preso parte anche il presidente della Fondazione Fincantieri Carlo Magrassi e il presidente di Asi Alberto Scuro.
“L’impresa del Destriero – ha aggiunto Graziano – è anche stata motivo di sviluppo di spirito di squadra e di affezione tra i lavoratori e l’azienda. Oggi non ricordiamo solamente un grande risultato sportivo e tecnologico, ma soprattutto gli uomini e le donne che hanno reso possibile quel trionfo”.