È stata fissata per l’8 novembre la prima udienza per la vicenda della bancarotta della partecipata del Comune “Ameglia Servizi Turistici” che vede indagate otto persone fra le quali gli ultimi tre sindaci Galazzo, Giampedrone e De Ranieri e gli ex componenti del Cda. I rinvii a giudizio disposti dalla Procura della Spezia riguardano la tormentata vicenda della società creata nel 2003 e liquidata nel 2016 con un passivo di quasi tre milioni di euro. Giampedrone e Piciocchi dovranno rispondere di bancarotta semplice insieme a De Ranieri, Nocentini e Santini. A Galazzo viene invece contestata l’ipotesi di bancarotta fraudolenta insieme a Chilà e Frati, per fatti avvenuti nel suo primo mandato.
Fra i tre ex sindaci l’unico a commentare la vicenda è stato Giampedrone che in un post su Facebook ha scritto: “Oltre 5 anni di indagini che penso si commentino da soli, una richiesta di rinvio a giudizio a mio carico per presunta bancarotta semplice (reato colposo) da parte della Procura che non ho nemmeno avuto il piacere (si fa per dire) di ricevere attraverso la formale notifica dell’atto. Tutto questo ovviamente con un tempismo perfetto, a soli 12 giorni dal voto amministrativo di Spezia e di Genova, dopo oltre 7 anni dal mio ultimo incarico da Sindaco (maggio 2014 – luglio 2015) e, oltretutto, per aver semplicemente fatto il mio dovere da amministratore pubblico facendo emergere i debiti di una società interamente di proprietà del comune, che gestiva anche servizi pubblici essenziali (scuolabus – spazzamento), e che fino a quel momento erano sommersi per motivi che non conosco e che non mi è mai interessato conoscere. Direi che ne avrei fatto volentieri a meno ma come spot per il mio SI al referendum del prossimo 12 giugno è un esempio che calza a pennello. Nonostante tutto attendiamo l’udienza preliminare del prossimo novembre sempre con grande fiducia nella Magistratura e soprattutto a testa alta. Sono molto amareggiato ma non mollo di un millimetro”.
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