“La decisione assunta dalla giunta comunale, che per coprire il rilevante aumento del servizio mensa scolastica ha deliberato di far ricadere sulle tasche dei genitori le spese aggiuntive, non solo é stata mal gestita nella comunicazione con i genitori stessi, ma non é stata nemmeno discussa ed approfondita all’interno della maggioranza”. Si apre così una nota diffusa da Eva Battistini, consigliera di maggioranza a Santo Stefano Magra, esponente di Rifondazione comunista. “Ritengo che la situazione creatasi durante l’incontro di ieri pomeriggio tra la sindaca Paola Sisti insieme con l’assessora all’Istruzione Chiara Battistini, rappresentanti della scuola e vasta platea di genitori, sia alquanto surreale – prosegue Battistini -; genitori costretti a fare proposte che vanno a discapito del loro stesso interesse, un fatto che politicamente dovrebbe invitare ad una riflessione più profonda. Ne é esempio la proposta di alcuni genitori di rinuncire al biologico e alla ‘filiera corta’ in vista del prossimo bando per l’affidamento del servizio mensa, tema su cui in queste ore é organizzato un sondaggio via chat tra gli stessi come da accordo post ‘assemblea’, e tutto questo al fine di risparmiare. Ma io non mi meraviglio dei genitori, che hanno tutte le ragioni e che tentano di trovare soluzioni davanti ad un muro, mi meraviglio non sia stato colto il segnale che esce da un’idea di questo tipo. Ed anche il fatto che i genitori arrivino a proporre di far portare a scuola ai loro figli per pranzo un panino preparato a casa, per tamponare momentaneamente il problema, dovrebbe far ragionare su quanto ogni rincaro rappresenti un reale peso per le famiglie, soprattutto in un momento storico dominato da speculazione e rincari generalizzati nella vita di tutti i giorni”.
Conclude la consigliera: “L’amministrazione comunale si é sempre caratterizzata per la grande attenzione verso la scuola e le sue necessità, tanti sono stati e saranno i miglioramenti strutturali e gli investimenti, ed é ottimo che vengano coperti a dovere il trasporto scolastico ed il nido, ma altrettanto va fatto per il sevizio mensa. Il nodo della questione é politico. Doveva essere l’amministrazione a coprire col bilancio comunale gli aumenti del servizio mensa. Ed é proprio in questo senso che propongo di rimediare alla situazione. La scuola pubblica e i servizi ad essa connessi, come appunto la mensa, devono rimanere sempre la priorità per un’amministrazione di centro sinistra, anche quando questo può comportare tagli che ovviamente dovranno ricadere su altri settori. Ma serve la volontà politica di farlo. Ricordo inoltre ai miei colleghi di maggioranza, che, con la mia unica contrarietà, hanno destinato oltre 90mila euro, spalmati in tre anni, tramite convenzione, alla scuola privata paritaria della parrocchia, che quando si decide di destinare soldi pubblici ai privati diventa ancora più importante assicurare la copertura dei costi che riguardano la scuola pubblica”.