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Solo la spezia, porto venere e ameglia col segno più nei primi sette mesi

Turismo: luglio col segno meno per la provincia spezzina, che nel 2024 è la peggiore della Liguria

Turisti a Manarola

E’ difficile, se non impossibile, fornire una lettura univoca dei dati del turismo nel corso del 2024 nel territorio provinciale. Il compito è arduo perché bisogna comprendere la reale consistenza del contesto nazionale e anche perché le condizioni meteo e le politiche turistiche incidono le prime in maniera immediata, le seconde con un certo ritardo, sia nel bene che nel male.
Già di per sé, infatti, è complicato capire quale sia l’effettivo stato di salute del turismo in Italia. I parametri utilizzati per l’anno in corso dal ministero non tengono conto delle notti dormite nelle strutture (ovvero le presenze, il dato principale utilizzato comunemente per valutare l’andamento del comparto) e sono messi in relazione al 2023 solamente in alcuni casi. Le previsioni che le associazioni del settore pubblicavano ancora all’inizio di agosto parlavano di un’ennesima estate record e, fatti salvi alcuni casi estivi che dalla Puglia hanno riempito le pagine dei giornali nazionali, entro la fine dell’estate non dovrebbero esserci stato alcun tracollo, con le presenze straniere capaci di compensare il calo generalizzato dei connazionali in vacanza. E inoltre le previsioni per settembre, ormai agli sgoccioli, e ottobre sembrano portare in dote una certa dose di ottimismo.

Un quadro di sostanziale tenuta, peraltro dopo un 2023 davvero ottimo, che si riscontra anche a livello regionale. Il totale delle presenze in Liguria tra gennaio e luglio è infatti di 9.116.072 di notti vendute, con un calo di 31.250 rispetto all’anno scorso e una contrazione percentuale pari allo 0,34%.
Le differenze, invece, si notano entrando nel merito dei numeri delle quattro province. La migliore è quella di Imperia, con una crescita del 2,27% ottenuta grazie a 43.035 presenze in più rispetto ai primi sette mesi del 2023, mentre la peggiore è quella spezzina, con 32.593 pernottamenti in meno, pari a una riduzione dell’1,91% su base annua. Nel mezzo si collocano la provincia di Savona, che registra un meno 0,54% (-15.765 presenze), e quella  di Genova, che con 25.957 notti dormite in meno perde un punto percentuale esatto.
Nei quattro territori liguri si è assistito a una vera e propria altalena, con i primi cinque mesi dell’anno che hanno fatto segnare aumenti e cali a due cifre, spesso con enormi differenze da provincia a provincia.
L’arrivo dell’estate, con i mesi più turistici, ha poi portato verso un allineamento statisticamente fisiologico, confermando anche in Liguria l’aumento degli stranieri e la fuga degli italiani.

Il solo mese di luglio ha visto la provincia spezzina raggiungere 436.498 presenze, che sono 20.180 in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, con una riduzione del 4,17 per cento, la peggiore su scala regionale.
Un segno meno, quello davanti ai dati relativi al secondo mese estivo (ancora non sono disponibili i dati di agosto), che si è registrato un po’ ovunque nei nove comuni rappresentativi le cui tabelle vengono pubblicate mensilmente dall’Osservatorio turistico regionale della Regione Liguria, elemento che, controbilanciando i caotici alti e bassi dei mesi precedenti, spiega perché il calo delle presenze di luglio rappresenta il 62 per cento di quelle dei primi sette mesi dell’anno.

Scendendo ancora di più nel particolare, nel capoluogo luglio ha portato con sé 90.362 pernottamenti, 3.275 meno del luglio 2023, con una riduzione del 3,5%. Grazie alle ottime performance registrate nei mesi di marzo e maggio, però, la somma delle presenze tra gennaio e luglio 2024 è di 416.733 notti, ovvero 13.864 in più rispetto all’anno precedente, pari a un aumento del 3,44%.
Una crescita totale che è una vera rarità – oltre che la più alta – per lo Spezzino, dove solamente Porto Venere e Ameglia chiudono i primi sette mesi con il segno più, mentre Lerici, Sarzana, Riomaggiore, Levanto, Monterosso e Vernazza sono al di sotto dei numeri dell’anno scorso.
Si tratta spesso di scostamenti che potrebbero essere compensati con un buon agosto e un autunno soleggiato, ma al contempo sono segnali che potrebbero indurre a qualche ragionamento sulle politiche turistiche e sulle politiche di prezzo delle tariffe ferroviarie per le Cinque Terre che tanto hanno fatto discutere in vista del 2024 e che durante l’estate appena trascorsa hanno trovato tanti detrattori quando gli operatori turistici locali hanno iniziato a manifestare un certo malcontento per il calo di turisti rispetto alla stagione precedente. Non è un caso che tutti i comuni che fanno più direttamente riferimento al comprensorio delle Cinque Terre abbiano infatti registrato un calo dei pernottamenti (che poco o nulla ha a che vedere con l’overtourism che da anni si cerca di arginare).

A Porto Venere, come nel resto della provincia, luglio ha fatto segnare un calo: le presenze sono state 13.018, 600 in meno di un anno prima, pari a un calo del 4,41%. Ma grazie agli exploit fatti segnare tra gennaio e marzo il saldo resta positivo e le presenze dei primi sette mesi sono state 52.778, 1.412 e il 2,75 per cento in più dello stesso periodo del 2023.
Stesse valutazioni per Ameglia, sebbene con numeri diversi. I dati dell’ultimo mese disponibile parlano di 29.806 pernottamenti, ovvero 501 meno del luglio ’23 e una decrescita dell’1,65%. Il computo totale però è positivo per uno 0,81% grazie a 640 presenze in più e una somma di 79.961.

All’opposto, tra i comuni che confermano il segno meno sia per un mese significativo come luglio che per il totale dei sette mesi, Lerici è quello che ha fatto segnare i cali maggiori. A luglio le presenze sono state 27.593, con un calo di 2.894 (pari al -7,16%) mentre nella somma dei mesi con 128.632 notti dormite nelle strutture lericine si è assistito a un calo dell’8,63% (meno 12.157 presenze).
A seguire c’è Sarzana con 39.017 presenze a luglio, ovvero 610 in meno rispetto all’anno prima e una contrazione dell’1,54%. Su scala periodica i pernottamenti sono stati 102.111, 5.334 e il 4,96% meno rispetto ai primi sette mesi del 2023.
Poco inferiore la perdita percentuale totale di Riomaggiore, che si assesta al meno 4,24% a causa del calo di 6.497 presenze (sono state 146.771 nel periodo). Nel solo mese di luglio erano state invece 38.446, cioè 841 meno del luglio 2023 e il 2,14% in meno.
A Levanto i numeri fanno una fotografia leggermente migliore: nel mese preso in considerazione i pernottamenti sono stati 72.080, cioè solamente lo 0,36 per cento in meno (262) rispetto all’anno prima. Nel totale annuale, però, la perdita percentuale aumento sino al 2,02% a causa delle 5.390 presenze in meno raggiunte nel corso dei primi sette mesi del 2024 (261.160).
Monterosso, al contrario, ha vissuto un luglio difficile con 42.195 presenze, 2.084 meno dell’anno precedente, e un calo del 4,71%, mentre nel calcolo totale dall’inizio del 2024 la perdita si arresta all’1,82% (meno 2.920) avendo raggiunto il dato di 157.351 notti dormite.
Simile l’andamento dell’ultimo comune, quello di Vernazza. Anche in questo caso infatti, l’andamento di luglio è stato peggiore rispetto al totale della somma dei primi sette mesi dell’anno. Il singolo mese ha toccato le 16.440 presenze, ovvero 533 meno del 2023 e il 3,14% in meno. Nel computo generale le presenze sono state 68.140, patri a un calo dello 0,86% (593 in meno).

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