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La nota del presidente dell'associazione

Figoli: “Obbligo assicurazioni anti-calamità: per Confartigianato lacune e incertezze da chiarire”

Paolo Figoli presidente Confartiginato

“Troppe lacune e incertezze. Un provvedimento inapplicabile. Va modificato prima di attuarlo”. Questa la posizione di Confartigianato La Spezia sull’intenzione del Governo di introdurre, da gennaio 2025, l’obbligo per le imprese di sottoscrivere una polizza assicurativa per i danni da causati da eventi come catastrofi e calamità naturali.

“Conosciamo bene il problema basti pensare alle tante nostre imprese colpite dall’alluvione dell’ottobre 2011 – commenta il Presidente Paolo Figoli – e non siamo a priori contrari ma è necessario riflettere e ponderare il provvedimento affinché non diventi solo un nuovo costo per le aziende”. Ad esprimere perplessità e critiche sono stati i rappresentanti della Confederazione durante un incontro svoltosi presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy. Su troppi aspetti, come la definizione dei premi e dei danni, il provvedimento mostra lacune e necessità di chiarimenti per evitare di lasciare mano libera alle compagnie di assicurazione e garantire agli imprenditori la certezza di stipulare polizze efficaci e a condizioni trasparenti. A questo proposito, Confartigianato ritiene necessario anche istituire un portale analogo a quello per l’energia tramite il quale gli imprenditori abbiano la possibilità di conoscere e confrontare le diverse offerte delle compagnie. Tra gli aspetti da approfondire ulteriormente segnalati da Confartigianato vi è poi l’ambito degli eventi catastrofali da assicurare: andrebbe esteso a fenomeni estremi sempre più frequenti come trombe d’aria, mareggiate, grandinate. Ancora, Confartigianato ha segnalato la necessità di esentare i premi assicurativi dall’imposizione fiscale del 22,25 per cento.
“Su tutto – conclude Figoli – Confartigianato giustamente ha richiamato il Governo all’impegno nella prevenzione per mettere in sicurezza il territorio, i cittadini e le imprese. Dalle pur indispensabili risposte all’emergenza bisogna passare all’utilizzo delle risorse del Pnrr per azioni di tutela dell’ambiente, soprattutto nelle zone colpite dal dissesto idrogeologico, con la realizzazione di opere e infrastrutture adeguate, la manutenzione ordinaria con controlli costanti per verificarne tenuta ed efficienza”

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