Sono passati oltre vent’anni, ma per Andrea Mandorlini i derby alla guida dello Spezia restano indimenticabili. “Ricordo un anno in cui li abbiamo vinti tutti e uno di questi era proprio con la Carrarese”, racconta l’ex allenatore dello Spezia degli invincibili a Città della Spezia, a pochi giorni dalla sentitissima sfida contro gli apuani. “Quest’anno lo Spezia è partito molto bene, è un derby e quindi è difficile da pronosticare, ma mi sembra che la squadra stia bene e mi auguro sia la favorita per questa sfida. Non c’è molto da dire, come diceva l’avvocato Prisco i derby non si giocano, si vincono. Mi auguro che succeda allo Spezia domenica”.
Tre stagioni alla guida dello Spezia per il tecnico di Ravenna, il condottiero delle Aquile tornate in C1 in un anno da record e il tecnico della B sfiorata in due occasioni. E in quei tre anni i derby con la Carrarese erano quasi quotidianità. “Sono passati tanti anni, noi vivevamo un momento di ripartenza, in Serie C. I derby alla Spezia sono sentiti, ricordo grande partecipazione, un sacco di amici che ti chiamavano per caricarti. La partecipazione al Picco del pubblico è incredibile, mi auguro sia così anche domenica e mi auguro soprattutto che vinca lo Spezia”, racconta Mandorlini, che poi ripesca dal cassetto dei ricordi le emozioni dei successi più belli: “Le vittorie nei derby sono sempre vittorie, ricordo un anno che avevamo vinto con tutte le toscane, con il Viareggio, con il Livorno, forse era l’anno della promozione dalla C2. Vincere al Picco è qualcosa di memorabile, se devo scegliere un derby con la Carrarese scelgo il 5-2 in Coppa Italia del 2000“.
E nonostante gli ultimi anni di grande gap tra le due squadre, con uno Spezia saldamente protagonista in Serie B e per tre anni in primo piano anche in Serie A, per Mandorlini le emozioni e le tensioni dei tifosi resteranno le stesse anche a distanza di vent’anni dai suoi tempi: “Il derby è sempre il derby, è un discorso campanilistico”, spiega. “Lo Spezia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e ne sono contento. Le città sono molto vicine quindi è una partita sentita, penso che la Carrarese abbia fatto un miracolo ad arrivare in Serie B e gli vanno fatti i complimenti, ma lo Spezia è saldamente in questa categoria e mi auguro che prima o poi torni in Serie A“.
Uno Spezia che dopo le difficoltà dell’anno scorso è partito alla grande nella nuova B, per la gioia del suo ex tecnico, sempre attento ai risultati di una piazza che gli ha dato tanto: “Seguo sempre lo Spezia con molto affetto, chissà che magari una volta non possa tornare per chiudere il cerchio (sorride, ndr). Ho tanti amici in città, rimane un momento importante della mia carriera e della mia vita. Quello dello Spezia è uno dei primi risultati che vado a vedere quando sono lontano e controllo le partite. Nel calcio bisogna avere equilibrio, anche se in Italia ce n’è sempre meno, un derby è un derby ma non c’è tutto da perdere. Penso che sarà una partita importante, non è da giocare ma è da vincere. Lo Spezia è una squadra importante per la Serie B, vengono da un pareggio con la Cremonese che è una squadra forte. L’uomo derby potrebbe essere Vignali, che è spezzino ed è lì da un po’, ma anche di Bertola mi hanno parlato bene. Esposito può essere un altro giocatore importante, ma spero che Edo Soleri sia determinante. L’ho avuto a Padova, lo ricordo con grande affetto. Con lui ho un rapporto bellissimo, gli auguro veramente il meglio”, conclude, con un auspicio comune a tutti gli spezzini: “Spero le Aquile vincano”.