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Le parole di don tommaso fasoli

La Diocesi: “Per iniziare bene un nuovo anno scolastico serve ascoltare il proprio cuore e i grandi desideri che porta con sé”

Scuola di Nave

Il saluto della diocesi al mondo della scuola; intervento di don Tommaso Fasoli, direttore Ufficio diocesano Educazione, Scuola, Università

Domani, lunedì 16 settembre, riaprono le scuole di ogni ordine e grado. Ogni nuovo inizio porta con sé un carico di aspettative e di emozioni, di desideri e di ricordi, e ciascuno è chiamato ad attraversare il proprio tempo di trepidazione per compiere i primi passi del nuovo cammino che gli si apre davanti. Lo vediamo nei bambini che iniziano il loro percorso scolastico nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, con il periodo di ambientamento e delle prime lunghe separazioni dai genitori, ma anche in chi si affaccia alla scuola primaria, tutto compreso nel proprio essere passato fra i più grandi, o chi inizia i vari gradi della scuola secondaria, con la spavalda fierezza di chi si sente ormai “maturo” per avventure più serie o con l’incertezza nell’entrare in un nuovo mondo di adulti. L’inizio del nuovo anno scolastico coinvolge anche tante famiglie, con le proprie storie e memorie, oltre che tutto il personale della scuola, docente e non docente, i dirigenti e l’ufficio scolastico, che già da settimane prepara la ripresa della scuola. Nel nuovo inizio c’è anche la preoccupazione di riprendere un cammino che appare faticoso o ripetitivo, o la paura del rinnovarsi di dinamiche deludenti o di relazioni inappaganti. Affacciarsi su un nuovo anno per alcuni è un passo che sembra superare risorse personali che, nel tempo estivo, avrebbero dovuto ricaricarsi. Ecco allora che per iniziare bene un nuovo anno scolastico serve ascoltare il proprio cuore e i grandi desideri che esso porta con sé. Lo strumento che dobbiamo usare è quello della curiosità: il desiderio di conoscere, di approfondire quanto si ama, di scoprire persone nuove o di rinfrancare amicizie già iniziate, di comprendere di più il mondo che ci circonda e il significato che scrittori o filosofi gli hanno dato, di imparare il dono di sé e l’accoglienza dell’altro. Iniziare un anno scolastico suggerisce a ciascuno dei protagonisti del mondo della scuola di guardare alla novità come qualcosa di interessante e di affascinante, che può guidarci a comprendere le grandi aspettative del nostro cuore e può svelare un po’ di più noi a noi stessi. Inquesta curiosità ed apertura di cuore, in questa nostalgia di infinito che ognuno sperimenta, potrà allora rivelarsi Colui che è l’Atteso di tutti i popoli. La comunità cristiana partecipa a questo inizio e all’opera educativa, consapevole, come scrive papa Francesco, che la fede cristiana abbraccia tutto l’umano e porta luce e verità in ogni ambito dell’esistenza, senza escludere niente, senza tagliare le ali ai sogni dei giovani e senza impoverire le loro aspirazioni. L’augurio che ci possiamo ripetere, a poche ore dal suono della prima campanella, è quello di aspirare sempre a cose grandi…

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