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“prima di tutto la pace”

‘Rete spezzina Pace e Disarmo’ in piazza per il 115esimo lunedì consecutivo

La manifestazione per la pace in Ucraina e Palestina

La Rete spezzina Pace e Disarmo invita tutta la cittadinanza al 115° presidio “Se vogliamo la Pace prepariamo la Pace”. Come di consueto, si terrà lunedì 16 settembre alle 18 in piazza Mentana: nell’appuntamento di questa settimana gli attivisti vogliono condividere e sostenere il messaggio della giornata che ad Assisi il 21 settembre prevede l’incontro nazionale delle Costruttrici e dei Costruttori di pace, e dalle 15 alle 17 la Marcia da Santa Maria degli Angeli alla piazza del Comune di Assisi. La data coincide con la Giornata Internazionale della Pace istituita dall’ONU con una risoluzione che esorta gli Stati membri , le organizzazioni governative e non, le persone tutte a concentrarsi nella promozione di azioni educative, per fare opera di sensibilizzazione sul tema della pace globale. “Ma in questo anno 2024 l’incontro e la marcia ad Assisi assume carattere significativo e improcrastinabile, in un mondo afflitto da guerre. Oltre a quelle nei territori palestinesi e in Ucraina, sono oltre 50 le guerre combattute oggi nel mondo. Molte colpevolmente taciute dai media. Le guerre attuali sono mostri che occorre fermare. Fermare il mostro della guerra non è mai facile, ma è necessario. Necessario è fermare la carneficina. Necessario fermare le devastazioni. Necessario è fermare l’allargamento delle guerre. Necessario è fermare la corsa al riarmo. Viviamo in tempi di crisi di fraternità, di cura, di legalità”, spiegano gli organizzatori.

“Ora ci dicono che dobbiamo sviluppare la produzione di armi e indebitarci per fronteggiare una guerra infinita. Non ci sono soldi per rimettere in piedi il nostro sistema sanitario, per assicurare una pensione dignitosa a ciascuno, per sostenere le famiglie in difficoltà, per dare un’educazione e un lavoro adeguato alle nuove generazioni, per affrontare le catastrofi climatiche e accelerare la transizione ecologica. Non ci sono soldi. Tranne che per la guerra, per le armi, per i missili, per i contractors che stanno arricchendo tutte le lobby, le mafie e i mercanti di morte. È questo che vogliamo anche nella prossima legge di bilancio? Prima di tutto la pace non è uno slogan per anime belle ma il solo principio guida di tutte le decisioni politiche e sociali che può aiutarci a trasformare il futuro che incombe. Con questi obiettivi, nel nostro presidio, ci mettiamo idealmente in cammino verso Assisi, nella consapevolezza di essere chiamati non solo a pensare, ma anche ad agire con gesti concreti, al fine di ri-costruire una coscienza, una cultura e una politica di pace che si esprima attraverso la cura degli altri, dell’umanità e del pianeta”.

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