Visto tutti i discorsi su Vallestrieri, e visto altresì che nella mia ultima parte da commissario del Parco mi fu presentato il progetto, voglio riportare ciò che recita in merito all’area di Vallestrieri il Piano regolatore del Parco del 2001: come si evince dalla cartina n 1 le aree verdi sono aree di Zona speciale di conservazione, mentre l’area rosa, Vallestrieri per l’appunto, è qualificata area di sviluppo, quindi di possibile intervento di riqualificazione turistico rispettando le regole del Parco (mantenimento volumi preesistenti).
Quando io e i tecnici del Parco ci confrontammo con l’azienda, chiedemmo, oltre al rispetto di quanto sopra, la garanzia di mantenere e valorizzare i cavanei presenti nell’area e di poter utilizzare la cooperativa di comunità per i lavori di manutenzione e della parte agricola che loro volevano riattivare; al tempo mi furono date garanzie su tutti i due punti e svolgemmo altresì una ricognizione in loco con i tecnici del parco e l’esperto dei cavanei Gino Cabano e gli architetti dell’azienda per monitorare e valorizzare la presenza di 6 cavanei, memoria storica del territorio.
Quindi questo lo stato dell’arte, non invariato dal punto di vista urbanistico, e penso che il Parco continui a dare la continuità delle regole che si è dato (cioè Vallestrieri area di sviluppo ).
Pietro Tedeschi, ex presidente ed ex commissario del Parco di Montemarcello, Magra e Vara
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