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Grande curiosità per l'edizione 0

Lunigiana Sky Race, il trail di montagna che mancava

Presentazione di "Lunigiana Sky Race"

Si corre tra terra e cielo attraversando le storie di una zona che è crocevia di culture, sovrapporsi di paesaggi, susseguirsi di tempi. Storie di liguri apuani, storie di briganti e pellegrini, storie templari, nobili e mercanti ma anche storie di castagni e faggi, di arenarie e marmi. In questi sentieri si respira la natura e l’uomo. Sabato 28 settembre parte dalla Piazza Vittorio Emanuele II, vulgo Piazza Medicea, a Fivizzano, l’edizione zero del “Lunigiana Sky Race”, il trail di montagna che mancava. Quest’anno sarà un percorso agonistico su invito, 45 km di tracciato e 2500 metri di dislivello. Nel 2025 salirà di livello per diventare un grande evento con proiezioni, conferenze e dibattiti legati al mondo della montagna, della sostenibilità e dello sport, meeting sportivi, presentazione di prodotti tecnici, eventi artistici, culinari e culturali. La gara, organizzata da Lunigiana Outdoor ASD con il patrocinio di CONI, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, GAL Consorzio Lunigiana, Comune di Fivizzano e il sostegno di sponsor nazionali e locali, è stata presentata al Museo degli Agostiniani di Fivizzano.

“Sono un grandissimo appassionato di trail – spiega a margine Domingo Cozzani, presidente di Lunigiana Outdoor –, nato a Fivizzano e vissuto a Roma. Sono legato al mio paese natale, dove vengo una settimana al mese. Non manco di andare a correre ed è proprio correndo tra i sentieri di casa che mi sono reso conto delle potenzialità di questo territorio. Ne ho parlato con Andrea Jacomelli La corsa in montagna è il nuovo sport di massa. Servono solo scarpe, magliette e pantaloncini e… possibilmente un bel sentiero. La Lunigiana è il palcoscenico ideale per lo skyrunning. Nel 2017 la disciplina di corsa trail in montagna è stata riconosciuta dal Coni come Federazione Italiana di Skyrunning. È venuto a Fivizzano Giovanni Zorn, delegato toscano di FISKY e ideatore dell’Ultra Trail del Mugello. Abbiamo provato alcuni percorsi e concordato sulla loro bellezza: con la sua approvazione il nostro sogno ha preso concretezza”.

Sono cinquanta gli atleti invitati a sfidarsi sul cammino della Lunigiana Skyrace. “Tra i nomi di punta degli atleti contattati – prosegue Cozzani, – c’è quello di Giulia Marchesoni, neo campionessa del mondo, Lisa Borzani, due volte vincitrice del Tor des Géants, oltre a Ginevra Cusseau, Roberto Gheduzzi, Patric Gaspari, Alessio Vorti”. Atleti di prestigio per un’edizione che si propone di accendere la miccia di un evento di richiamo internazionale, valorizzando le risorse locali. “La manifestazione vuole esplorare la potenza comunicativa dell’evento sportivo e incoraggiare l’interdisciplinarietà. I pettorali sono firmati da un artista: uno diverso per edizione. La pittrice romana Delfina Giannattasio inaugura la serie: il quadro astratto da cui è tratto il pettorale entrerà a far parte di una collezione dedicata. Le medaglie assegnate ai partecipanti sono in legno e prodotte con alberi toscani caduti. I tre ristori previsti offriranno prodotti a km0”.

Le squadre sono al lavoro per riscoprire e ripulire i sentieri da mesi. Cozzani dettaglia il tracciato, sottolineando i diversi passaggi di selva e immaginando i giochi di luce del giorno: “È un percorso ad anello che parte e arriva in Piazza Medicea. Transita dalla Cappella dove riposa Giovanni Fantoni, Labindo in Arcadia; costeggia le mura medicee; oltrepassa il medievale Ponte della Legna, antica stazione di posta dove si pagava la gabella; supera Pognana, antico borgo di scalpellini, con le cave di pietra serena e con la bella Chiesa Romanica di Santa Maria Assunta. Da qui abbiamo riaperto un sentiero selvaggio che porta a Sassalbo, a 900m di altitudine, all’interno di una delle valli più selvagge del Comune. Sassalbo è detto il paese degli Scaminati: la leggenda vuole che ci vivessero i briganti che non volendo tradire la loro posizione non avevano camini sui tetti; in realtà non avevano camini perché ogni casa aveva il metato, il luogo destinato all’essiccazione delle castagne. Dalla casa cantoniera ci si addentra nel cuore del Parco nazionale dell’Appennino, risalendo il vallone dell’Inferno antica valle di origine glaciale da cui nasce il torrente Rosaro, attraverso un selciato costruito per carri e cavalli che arriva al lago Padule, di origine glaciale nato dallo scioglimento del ghiacciaio e con la splendida morena oggi Sito di Importanza Comunitario – Zona a Protezione Speciale si giunge nei pressi del Bivacco Rosario costruito negli anni ‘80 dal CAI di Fivizzano. Si prosegue in dislivello sino a sconfinare nel Comune di Ventasso, sulla cima del Monte La Nuda, a 1893 m, dove è ancora presente una stazione radio costruita negli anni ‘20 per le comunicazioni tra la Marina Militare di stanza alla Spezia e il versante padano, abbandonata da decenni. Si percorre il crinale: a sinistra ci si trova la pierta di Bismantova; a destra la parte settentrionale delle Alpi Apuane, il Golfo della Spezia e il mare. Uno spettacolo incredibile nella discesa verso il Monte Tondo, dove riparte la zona boschiva. Ci si ricongiunge alla Via del Volto Santo sino a Turlago, borgo di origine templare, si sfila accanto ai resti del castello abbandonato del Montechiaro e, dopo l’abetaia di Turlago si discende verso Fivizzano per il rientro dalla Porta Modenese fino all’arrivo in piazza”.

Un’ultima nota introduce nella corsa un altro elemento imprescindibile della terra lunigianese: il mondo animale. “Lunigiana Outdoor  ha per logo un lupo che corre, sovrastato da falce di Luna. Il lupo, da sempre presente nel territorio, anche quando era a rischio estinzione, simboleggia crescita personale e trasformazione. È un animale che vive in branchi organizzati, ricordandoci l’importanza della comunità e della cooperazione e allo stesso tempo incarna il senso di libertà, il lato selvaggio, istintivo. La falce di Luna, ricorrente in moltissimi stemmi comunali e araldici, è simbolo storico e preistorico di questa terra, della relazione arcaica tra dimensione naturale, cosmica, di questi paesaggi e i ritmi concreti della cultura agricola, della sussistenza alimentare e dell’attenzione profonda all’ecosistema. E si riferisce anche al nucleo di una sky-race: rapporto tra terra e cielo, tra corpo e spirito”.

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