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"non ci saranno aggravi burocratici"

Porto, infrastrutture e futuro: protocollo in prefettura per prevenire le infiltrazioni della criminalità organizzata

Porto della Spezia

Nuovi “filtri” per contrastare gli interessi della criminalità organizzata in un sistema complesso come quello del porto e che guarda al futuro con il waterfront e le banchine per più di 700 milioni di euro. Parte da qui il nuovo protocollo siglato questa mattina in Prefettura dalla prefetta Maria Luisa Inversini, Mario Sommariva presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale e i sindacalisti Mattia Tivegna, Fillea Cgil, Riccardo Badi, Feneal Uil e Davide Grazia, Filca Cisl.

 

Firma protocollo porto

 

“L’accordo punta ad una maggiori legalità, controllo su tutti gli operatori portuali ma nessun aggravio  – ha spiegato Inversini -. Un’altra parte del protocollo riguarda le grandi opere in corso in porto. La volontà comune è quella di assoggettare il porto stesso a ulteriori sistemi di controllo. L’Autorità portuale si è impegnata a istituire una banca dati dove andranno inseriti tutte le informazioni relative alle grandi opere con un settimanale di cantiere. Il porto ha già i suoi presidi ma questa nuova introduzione permette di avere un quadro ancora più generale di chi entra per i cantieri, nella speranza che non sia mai necessario, per ricostruire nell’eventualità ex post quello che è avvenuto in un certo periodo all’interno del cantiere stesso. Per le opere superiori ai 30 milioni di euro sarà previsto anche un tavolo di monitoraggio, legato alla regolarità, alla sicurezza sul lavoro e sull’andamento dell’opera sulla falsariga di quanto istituito nel protocollo sui lavori Anas. Per questo motivo oggi ci sono sia i sindacati che l’Ispettorato del Lavoro perché avranno un ruolo. Il protocollo avrà una durata di quattro anni e potrà essere riadattato”.

Il presidente dell’Autorità portuale Mario Sommariva ha sottolineato: “ll protocollo si è adattato all’attuale realtà portuale: molto dinamica e in continuo cambiamento con le nuove infrastrutture. Il porto di per se è già un sistema monitorato, soggetto a normative rigide di security che comprendono controlli preventivi a cui si sono aggiunti i badge che negli ultimi mesi sono stati soggetti ad un ulteriore affinamento quale elemento di garanzia. Il background check è effettuato dagli Uffici di Polizia e c’è un doppio filtro di onorabilità dei singoli. Per noi questo protocollo è importante: il settimanale di cantiere che viene introdotto è un elemento di sintesi che può garantire anche alle forze dell’ordine una sintesi di ciò che avviene in porto (che riguarda le opere superiori ai 30milioni di euro, NdR). E’ fondamentale per questa fase del porto per gli investimenti anche che stanno per partire: arriviamo a 700milioni di euro. Il protocollo rappresenta un ulteriore garanzia da più punti di vista: sia nella prevenzione alle infiltrazioni della criminalità organizzata che al ruolo del lavoro e della sua tutela. Questo protocollo è un segnale verso l’esterno nel far capire che c’è una metodologia di lavoro con il valore della legalità assunto come punto di riferimento”.

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