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"non si scherza più"

Trasporto pubblico locale, primi cittadini e consiglieri comunali del Pd: “Assemblea dei sindaci subito, Casati si dimetta”

Sindaci e consiglieri comunali Partito democratico su Trasporto pubblico locale

Chiedono una convocazione urgente dell’Assemblea dei sindaci perché sul Trasporto pubblico locale, alla luce della mancata firma con l’azienda entrante Trotta- Riccitelli prevista per ieri, la misura è colma: servono risposte sul servizio, per i lavoratori e gli utenti. Poi dalla frangia comunale hanno rimarcato che l’assessore alla Mobilità comunale Casati dovrebbe dimettersi anche alla luce delle rassicurazioni disattese con le ultime vicende. Non usano mezze parole dal Partito democratico che questa mattina ha convocato una conferenza stampa per ribadire alcuni punti sulla crisi acuita dalla mancata firma di ieri e per la quale oggi pomeriggio si terrà un incontro in Prefettura.

A mettere nero su bianco quello che non va sono stati numerosi primi cittadini del centrosinistra, consiglieri comunali in Comune alla Spezia e altri rappresentanti locali. Una questione quella del Trasporto pubblico locale che da mesi è nell’occhio del ciclone. Il primo a intervenire e stato Luca Del Bello, primo cittadino di Levanto: “E’ una necessità rimarcare la nostra posizione davanti ai problemi gravissimi emersi su Tpl e appalto. Atc è attiva sul territorio comunale della Spezia per il 35 per cento, il restante 65 per cento è sul resto della provincia ed è il motivo per il quale a questo tavolo ci siamo tutti. La nostra posizione è netta e dura: va convocata il prima possibile l’assemblea dei sindaci, la situazione va affrontata perché non solo è gravissima ma vogliamo anche capire come ci siamo arrivati. Siamo sindaci, amministratori locali e dobbiamo rendere conto ai cittadini dei disservizi evidenti che si palesano. Attenderemo sì l’esito del confronto con il Prefetto ma non si può aspettare oltre”.

Nel corso della conferenza sono intervenuti anche i sindaci che rappresentavano Val di Vara e Val di Magra quelle zone dove, come hanno ribadito i rappresentanti del Pd, senza i mezzi si va a mettere in crisi un sistema intero.

Simone Sivori, sindaco di Zignago ha sottolineato: “Da febbraio a oggi non è stato fatto niente e sono necessarie risposte chiare e concrete. Basti pensare che la ripresa del servizio scolastico è alle porte. L’Assemblea dei sindaci, a nostro avviso sarebbe dovuta essere convocata molto prima, perché avremmo potuto dare anche un contributo fattivo conoscendo le esigenze del nostro territorio. Vogliamo anche ribadire che non entriamo nel merito dal punto di vista legale: la nostra è una chiara richiesta collaborativa per trovare insieme una soluzione”. Il primo cittadino di Sesta Godano Marco Traversone ha aggiunto: “Andava fatto un percorso chiaro e netto: ora però siamo al punto zero ed è assurdo che su un tema come questo non sia stata convocata l’assemblea. Molti servizi sarebbero dovuti già cominciare, sono stati persi due mesi e se alla fine dovesse arrivare anche una soluzione domani non ci sarebbero i tempi tecnici per attuarla. Neanche i lavoratori sono stati interpellati. Siamo perfino curiosi di capire cosa succederà”.
Per la Val di Magra sono intervenuti i primi cittadini Paola Sisti di Santo Stefano Magra, Massimo Bertoni di Vezzano Ligure e Alessandro Silvestri primo cittadino di Luni.

“La mia è anche una denuncia pesante sul metodo – ha detto Sisti – in questo caso come altri, pensiamo ad Ambiente e Sanità, i sindaci non sono mai stati coinvolti. Tutto non può essere delegato, come ci è stato detto spesso, alla strumentalizzazione politica. Noi siamo sindaci di tutti ed è un nostro dovere denunciare cosa non va. Non coinvolgerci è il metodo di Provincia e Regione che non possiamo accettare. Siamo consapevoli di quanto si tratti di un servizio complesso sotto tutti i punti di vista e ad esempio nel mio Comune, a suo tempo, ho voluto sostenere l’in house ma è evidente che in due anni siamo davanti a un problema gravissimo”. Il sindaco Massimo Bertoni ha aggiunto: “Non siamo stati coinvolti nella gestione dei problemi che ricadono sugli utenti. Le ripercussioni su tutto il sistema sono gravissime”.

A chiudere il giro degli interventi sono stati i membri del consiglio comunale della Spezia Andrea Frau, Dino Falugiani, Viviana Cattani, Marco Raffaelli e. in una nota a margine, Andrea Montefiori.

Frau ha sottolineato alcuni aspetti relativi all’ultimo consiglio comunale: “Siamo reduci dal recente consiglio e a quanto accaduto nelle ultime ore viene da dir che sia stato applicato il ‘non disturbare il conducente’.  Non non arretreremo di un passo per vigilare costantemente sulla situazione, perché amministrare non è solo una questione di immagine”. Il consigliere Falugiani ha aggiunto: “Prima di Ferragosto avevamo chiesto un consiglio comunale straordinario per affrontare il tema ma ci è stato negato, tra le motivazioni l’interruzione dei lavori per il periodo estivo. Abbiamo fatto una serie di domande puntuali nell’ultimo consiglio ad alcune non hanno nemmeno risposto ad altre invece sia il sindaco Peracchini che l’assessore Casati hanno parlato a livello giurico ma non politico. Ora siamo in attesa per l’appalto del Felettino. Il nostro auspicio è che cambi qualcosa con l’arrivo delle elezioni regionali”. Per Marco Raffaelli non ci sono alternative alle: “Dimissioni per l’assessore Casati. I disservizi negli ultimi mesi sono stati tantissimi e non c’è stata alcuna risposta se non delle rassicurazioni che però non sono servite: tutti i nostri timori si sono avverati. Noi continueremo a chiedere quali intenzioni ci siano per garantire un servizio adeguato, ce lo dovranno dire, ma attenzione: non dovranno essere adottate delle ‘alchimie’ strane. Se ciò avverrà noi sin dal giorno dopo guarderemo attentamente tutti gli atti amministrativi, vigileremo sul contratto e del capitolato d’appalto e faremo poi le dovute valutazioni, sulle penali e presenteremo tutto nelle sedi opportune. Sul Tpl non si scherza più”. Viviana Cattani ha aggiunto: “I primi cittadini hanno ragione a esprimere preoccupazione. Il Tpl andrebbe migliorato e non il contrario in un territorio in continuo cambiamento”. Andrea Montefiori responsabile per il Pd del settore Enti locali, in una nota a margine, ha aggiunto: “Il Re è nudo.Come temevamo, L’ Ati Trotta – Riccitelli non si è presentata per firmare, con Atc  il contratto di subappalto per il 30 per cento del Trasporto pubblico locale. Troppo pasticciata ed avvitata su sè stessa la gestione della gara. Troppe le questioni non risolte, nonostante il molto tempo trascorso dall’aggiudicazione. Totale l’assenza di programmazione e nessuna consapevolezza del vicolo cieco nel quale stava portando la strada intrapresa. La carenza di autisti determinatasi per incapacità politica ed aziendale a livello locale e il mancato passaggio dei mezzi da Seal a Trotta non potevano essere superati in pochi giorni. Ridicole le rassicurazioni portate da Peracchini e Casati nel consiglio comunale di una settimana fa. I responsabili di questa situazione hanno nome e cognome ben definiti”.
“Stanno portando la città a non avere più un servizio pubblico che si possa definire tale – prosegue -. I cittadini utenti, insieme ai lavoratori, pagheranno questo irresponsabile modo di amministrare. Come si esce da questo pantano? Si chieda a Seal, che avrà comunque il problema della diaspora degli autisti avvenuta da inizio anno ad oggi, di continuare a gestire, a termine, il servizio di subappalto. Nel mentre, si revochino tutti gli atti assunti finora per palese inadempienza e si bandisca una nuova gara, con un capitolato che, questa volta, preveda un servizio adeguato ai cambiamenti subiti dalla città nell’ultimo decennio”.
“Inoltre, se i soci di maggioranza di Atc sono ancora, come dicono, fautori dell’ affidamento in house alla ” propria” azienda, inizino ad abbassare la parte di Tpl gestito in subappalto, oggi arrivata ad essere pari al 30 per cento – conclude -. Una percentuale troppo elevata, se davvero si vuole investire sul Trasporto Pubblico Locale e valorizzare Atc”.

 

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