Il vice ministro al Mit Edoardo Rixi ospite stamattina a Start, su SkyTg24. Tornato a smentire, interpellato in merito, la valutazione di imprensentabilità dell’on. Ilaria Cavo quale candidata alla presidenza regionale (“non è assolutamente vero: è un’ottima parlamentare, è stata un’ottima assessore, è anche un’amica”), l’esponente leghista ligure ha così proseguito: “Credo però che in questo momento bisogna evitare di non aprirsi alla società civile, gran fetta della quale è rimasta sconvolta dalla vicenda anche giudiziaria che ha travolto la nostra regione. Devo dire che nell’ultimo mese e mezzo abbiamo avuto una marea di richieste, non solo di amministratori di centrodestra, ma anche di centrosinistra, di mettere in campo una coalizione più ampia possibile, che possa rappresentare il civismo – di cui il centrodestra e non il centrosinistra è portatore in Liguria – per non tornare a vivere un passato in cui la regione è rimasta bloccata per tanto tempo. Credo che rispetto a queste istanze il nostro schieramente debba dare un’apertura”. Il vice ministro ha altresì osservato che “abbiamo la possibilità di rivincere: credo sia l’unico caso, dopo una vicenda del genere, in cui uno schieramente ha la possibilità di partire avvantaggiato”, affermando che “il centrodestra oggi gode della consapevolezza da parte dei cittadini liguri che un cambio di rotta rischierebbe di bloccare la regione, anche perché il centrosinistra ha messo in campo una serie di temi – sostanzialmente giustizialismo spinto e impostazione di tutta la campagna elettorale sulla parte giudiziaria -, senza invece aver dato risposte alle esigenze del territorio”. E sempre guardando all’altro versante ha aggiunto che “ad oggi l’unico incontro unitario del centrosinistra su Genova è stata la manifestazione davanti alla Regione quando Toti era ai domiciliari, dove i massimi leader nazionali sono andati a invocare dimissioni ed elezioni immediate, cosa che ha dato l’immagine di un centrosinistra assolutamente disposto a utilizzare qualsiasi sistema per riprendere la regione”.
Ha aggiunto Rixi: “Il desiderio di aprire e non candidare un politico alla presidenza della Regione da parte del centrodestra, è tale perché oggi abbiamo la necessità di non ideologizzare le elezioni ma di farle diventare elezioni sui temi e sul civismo, anche perché noi, a differenza del centrosinistra, su dieci comuni soopra i 15mila abitanti, ne governiamo otto, tra cui i maggiori capoluoghi di provincia. E’ evidente che dobbiamo rispondere ai nostri amministratori. Governiamo anche con alcuni elementi di centrosinistra, che dicono ai nostri amministratori che l’attuale coalizione di centrosinistra non rappresenterebbe una situazione ideale per poter continuare a governare con le stesse prospettive che ci sono state in questi otti anni”.
E ha concluso: “Il tema vero è che bisogna risolvere i problemi, quello che chiedo al centrosinistra è di risolverli assieme e di lasciare i temi divisivi. Ma è difficile, perché quando escono manifesti in cui si parla di Guerra santa contro il malaffare… come se tutti gli amministatori che hanno amministrato in questi otto anni, nei momenti di difficoltà, avessero pensato ad altre cose, e quando c’è un’inchiesta in cui non c’è ancora una condanna neanche in primo grado… ecco, da questo punto di vista vorrei dire: attenzione, da questo punto di vista la politica rischia di andare oltre. La divisione ideologica non porta nulla di buono”.
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