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Missiva su tmb e biodigestore

Saliceti, attivisti scrivono a istituzioni e sindacati: “Quali tutele per cittadini e lavoratori?”

Primo sopralluogo al cantiere del biodigestore Saliceti

Una lettera sull’impianto Tmb di Saliceti, considerato anche in relazione al costruendo biodigestore. L’hanno nei giorni scorsi dai comitati No biodigestore Saliceti e Sarzana che botta!, da Acqua bene Comune, da Cittadinanzattiva e da Italia nostra a numerosi destinatari: al prefetto, ai sindaci di Vezzano e Santo Stefano, alle direzioni di Arpal, Settore Ambiente regionale, Asl 5, al Servizio Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro Asl 5, alla Protezione civile, al Comando provinciale dei Vigili del fuoco, alle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, e per conoscenza al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. “Da cinque anni in sedi istituzionali (inchiesta pubblica di Via e Conferenza dei servizi sul progetto di biodigestore a Saliceti) codeste associazioni lanciano l’allarme sul grave rischio incendi rappresentato dalla contiguità di un impianto, il biodigestore, che tratta gas e metano, col Tmb esistente, devastato da un incendio nel 2013 e interessato da due principi d’incendio negli ultimi anni”, l’esordio della lettera inoltrata da comitato Sarzana, che botta! con Carlo Ruocco, Comitato No Biodigestore Saliceti, con Demetrio Macheda, Associazione Acqua Bene Comune, firmataria Fabrizia Giannini, Cittadinanzattiva, con Rino Tortorelli e Italia Nostra, a firma Luca Cerretti.

“Nel dicembre 2020 Arpal, nella relazione tecnica acclusa agli atti della Conferenza dei servizi – scrivono ancora gli attivisti -, rivelò che nell’impianto di Trattamento meccanico biologico di Saliceti erano transitati rifiuti radioattivi, non intercettati, perché il Tmb non era dotato di un portale per rilevare sostanze radioattive nei rifiuti indifferenziati, che affluiscono dai comuni della nostra provincia e del levante genovese. I carichi di Cdr (combustibile derivato da rifiuti, oggi Css) provenienti da Saliceti erano stati intercettati nel 2019 all’entrata dello stabilimento Lomellina Energia nel Pavese e nel marzo 2020 all’ingresso del termovalorizzatore della Wte Iren Ambiente di Parma. L’agenzia ligure era stata informata dalle Arpa della Lombardia e dell’Emilia”.

Comitati e associazioni, in un successivo passaggio, dopo aver affermato che “è noto da studi universitari italo-tedeschi che gli incendi e le esplosioni sono le cause degli incidenti più gravi in Europa nei biodigestori”, sottopongono tre domande ai destinatari della missiva, e cioè: “E’ stato installato all’ingresso del Tmb lo strumento di controllo radiometrico per scongiurare nuovi transiti di rifiuti radioattivi? Sebbene non obbligatorio, l’installazione ne è raccomandata nelle linee guida dell’Ispra anche a tutela dei lavoratori dell’impianto. Quante ispezioni sono state eseguite da Arpal e Asl e quale attività ha svolto il Comitato di controllo di gestione del Tmb, fortemente voluto dai sindaci fin dal 2019? La terza è inquietante. Se gli eventi, che abbiamo ricordato, si verificassero contestualmente, cosa succederebbe? Si sprigionerebbe una nube tossica? Per un’area di quanti chilometri? Basterebbe chiudere le finestre?”.

Scrivono ancora comitati e associazioni: “In Conferenza dei servizi gli enti pubblici hanno accolto la valutazione degli effetti cumulativi presentata da Recos. Si limitava ad affermare che non erano in corso procedure di Via per nuovi impianti nella zona, ignorando la presenza del Tmb, che Recos gestisce, e un deposito di carburanti della capacità di 200.000 litri di gasolio della Kerotris. La valutazione degli effetti cumulativi dovrebbe tener conto delle condizioni di rischio già presenti e dovrebbe essere gestita secondo il principio di precauzione. Preme inoltre notare che non esistono nell’area centraline di rilevamento della qualità dell’aria, di cui appare urgente l’immediata attivazione”. Infine gli scriventi si rivolgono ai destinatari chiedendo “quali iniziative intendano assumere a tutela della salute e dell’incolumità dei cittadini e dei lavoratori”.

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