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Insieme all'università degli studi di bergamo

“Rotta verso il benessere per l’anziano fragile”, Nave Italia e il suo progetto salpano in direzione Savona

Prosegue la navigazione di Nave Italia tra La Spezia e Savona sulla rotta della solidarietà: dal 3 al 7 settembre a bordo un gruppo di anziani con il progettoRotta verso il benessere per l’anziano fragile”, promosso dall’Università degli Studi di Bergamo.

Prosegue nelle acque liguri il viaggio del brigantino di Fondazione Tender to Nave Italia su cui, in compagnia dell’equipaggio della Marina Militare e dello staff scientifico della Fondazione, saliranno quest’anno 21 tra associazioni ed enti no profit del terzo settore provenienti da tutta Italia e una dal Sudafrica, per sperimentare i benefici del metodo Nave Italia, toccando in circa 6 mesi, 9 porti italiani e 1 estero.

Dal 3 al 7 settembre sarà la volta del progetto “Rotta verso il benessere per l’anziano fragile” che intende valutare l’efficacia degli approcci educativo-esperienziali ed in particolare dell’esperienza del viaggio su Nave Italia, nelle persone anziane con fragilità cognitiva e relazionale.

Obbiettivo principale è quello integrare l’esperienza del viaggio in nave con momenti di socializzazione, attività psicomotoria e di empowerment individuale erogati da psicologi (laureandi in Psicologia Clinica e dottorandi del programma “Health and Longevity”) dell’Università degli studi di Bergamo presenti a bordo, al fine di incrementare il benessere emotivo, le possibilità di coinvolgimento sociale e le autonomie nelle persone anziane con fragilità sociale e decadimento cognitivo-motorio moderato.

“La possibilità che Nave Italia ancora una volta ci fornisce è quella di portare a compimento un progetto che vede come protagonisti persone anziane che hanno necessità di riorientare il proprio percorso di vita perché possa essere il più possibile aderente ad una prospettiva di longevità in salute. Il metodo che Nave Italia propone e le regole di convivenza proprie della stessa nave, insieme alle proposte dell’Università di Bergamo sono una combinazione ideale per cercare di raggiungere questo obiettivo – spiega la Prof.ssa Francesca Morganti, responsabile scientifica del progetto. – Essere a bordo del brigantino è una esperienza insolita che non deve essere pensata come una vacanza, piuttosto come una settimana intensiva in cui poter attivamente coinvolgere le persone nella realizzazione di attività che spesso non vengono più svolte nella quotidianità dalle persone over 65. Attività che verranno ripensate su Nave Italia e che potenzialmente potranno diventare forme di responsabilizzazione ad un invecchiamento in salute per le stesse persone che saliranno a bordo. Metteremo in gioco su Nave Italia le competenze dei ricercatori e delle ricercatrici del Centro per la Longevità in Salute (CHL- Centre for Healthy Longevity) dell’Università di Bergamo e in particolare di coloro che stanno seguendo uno specifico percorso in Psicologia dell’Invecchiamento. Penso sia altrettanto una eccezionale opportunità formativa e di ricerca applicata anche per coloro che negli ultimi anni si cono coinvolti in una nuova e sfidante impresa che vede al nostra Università sempre più protagonista sui temi dell’invecchiamento attivo e della longevità in salute.”

“Nave Italia – commenta il Direttore Scientifico Paolo Cornaglia Ferraris – è una nave scuola dedicata alla disabilità. Strumento unico al mondo, grazie al quale un metodo riabilitativo collaudato da 18 anni di esperienza, si è dimostrato di straordinaria efficacia. Il brigantino della Fondazione Tender to Nave Italia, è il luogo dove il “Metodo Nave Italia” rivela la propria forza, per la capacità di porre ogni persona di fronte ad un repentino “cambio di rotta” della propria esistenza. Nessuno sarà più prigioniero del proprio disagio dopo essere salito a bordo. Verrà coinvolto in un’avventura emozionante, gioiosa, che lo condurrà ad una vita diversa dalla precedente, fuori dai limiti della malattia. In pochi giorni, una squadra che condivide valori fatti di gerarchia e disciplina militare, prossimità, inclusione, valorizzazione di ciascuno, offre una cura di libertà. Ogni anno, almeno 300 persone suddivise in decine di progetti, in piena sicurezza, aprono le porte della prigione nella quale la disabilità li aveva rinchiusi. Valori educativi e riabilitativi condivisi da gente che crede che ogni fragilità possa essere superata dalla forza del gruppo, spiegando grandi vele che diventano metafora di orizzonti nuovi ed entusiasmanti”

“Il progetto di Nave Italia – aggiunge il Comandante di Nave Italia Capitano di Fregata Antonio Albanese – rappresenta uno dei tanti esempi di attività che la Marina Militare svolge a favore della collettività, in un’ottica di solidarietà che da sempre contraddistingue il grande equipaggio della Marina Militare. Siamo pronti ad accogliere questo nuovo e speciale equipaggio convinti che l’esperienza della vita di bordo si rivelerà, come sempre, stimolante e ricca di sfide da affrontare insieme, facendo squadra. In questo progetto Nave Italia si confermerà come luogo di dialogo, confronto, condivisione e accrescimento reciproco”.

Nave Italia proseguirà poi il suo viaggio solidale verso Montecarlo, il 20 settembre, con il progetto “AIST sale a bordo”, rivolto a giovani affetti dalla sindrome di Tourette e promosso da AIST Onlus – Associazione Italiana Sindrome di Tourette.

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