“La carenza di personale a livello nazionale non può diventare il paravento dietro il quale nascondere i problemi del trasporto pubblico spezzino. Se è vero infatti che il comparto del tpl è in sofferenza da alcuni anni principalmente per la scarsa attrattività dei salari, oggi più che mai erosi da un inflazione altissima sui generi di prima necessità, è altrettanto vero che esiste un caso tutto spezzino determinatosi da una serie consecutiva di errori gestionali e politici: aver appaltato il 30% del servizio è stato un errore; aver fatto una gara in fretta e furia per esternalizzare questi servizi è stato un altro errore; non aver governato il passaggio da un gestore all’altro è stato un errore; non essersi confrontati con le segreterie sindacali è stato un errore.
Avevamo espresso tutti i nostri dubbi e perplessità già durante lo scorso inverno e avevamo inviato il Comune della Spezia e ATC a fermarsi e a confrontarsi. Perché ancora una volta eravamo pronti a dare una mano. Si è preferito, come sempre, con arroganza e prepotenza tirare di lungo e oggi, a meno di due settimane dall’inizio dell’orario invernale e dall’inizio delle scuole, dopo un estate di tagli al servizio e turni massacranti per gli autisti, non si sa ancora cosa succederà. Perché naturalmente, senza il rispetto delle regole, senza il rispetto dei protocolli delle relazioni industriali, verranno attuati tagli al servizio senza il minimo confronto con le parti sociali.
Ormai è chiaro: il trasporto pubblico è l’ultimo pensiero di questa amministrazione. D’altronde se ad un settore già in sofferenza che andava rilanciato, non fosse che per essere coerenti con la sbandierata “mobilità sostenibile” e il mantenimento del servizio in mano pubblica, oltre a non fare investimenti vengono sottratti proprio dal Comune della Spezia 500mila euro annui, come si fa a credere che il trasporto pubblico sia una priorità. Rilanciando mille volte la notizia del rinnovo del parco mezzi avvenuto in realtà in gran parte con risorse statali? Affermando di aver risanato i conti di un’azienda che al contrario di quanto si dice aveva i conti in utile come dimostrano i bilanci? Sul tavolo oggi non possono esserci più slogan propagandistici, sette anni di amministrazione comunale e tre provinciale di Peracchini hanno portato il Tpl al disastro, taglio del servizio, aumento del servizio ai privati, incertezza su chi e come gestirà il 30% del servizio, peggiori condizioni di lavoro all’interno delle aziende.
Ora servono soluzioni che rilancino davvero il settore a partire dall’esigenza primaria di garantire ai lavoratori turni e salari migliori e al contempo un servizio adeguato per gli utenti che presto saranno costretti a trovare soluzioni alternative al bus. Senza interventi strutturali e investimenti il trasporto pubblico e ATC saranno trascinati in una spirale mortale. Temiamo purtroppo che si voglia arrivare alla disfatta del trasporto pubblico locale, per poter avere la scusa di mettere a gara il servizio senza assumersi la responsabilità di aver fallito sotto tutti i punti di vista.
Le segreterie Cgil e Cobas
(foto di repertorio)