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Elezioni regionali

La candidatura di Orlando fa un altro passo avanti e vede il traguardo. Rixi gela Cavo: “Serve discontinuità”

Andrea Orlando e Ilaria Cavo

“Mancano due mesi alle elezioni regionali. Sarebbe preferibile scegliere un candidato prima del voto. Per questo, visto che nessuno pare decidersi, provo a metterla così: il mio candidato è Andrea Orlando”. Ferruccio Sansa lo dichiara anche pubblicamente, sulla sua pagina Facebook, dopo aver già approvato la candidatura dell’ex ministro dem negli incontri tra le forze di coalizione.
Da giorni il centrosinistra attende che da Roma arrivi l’ufficializzazione dell’investitura, con il benestare del leader del M5S Giuseppe Conte. Una melina, quella pentastellata, che ha visto mettere sul tavolo la candidatura non troppo convinta di Luca Pirondini, ritirata di fatto sul finire della settimana, e che nelle ultime ore ha visto lo stesso Conte propendere sulla volontà di convergere definitivamente sul nome di Orlando al termine di un incontro tra Pd e M5S. Per Avs e Azione, invece, la questione è superata da tempo.
“Le elezioni della Liguria saranno una specie di ‘guerra santa’ in cui dovremo decidere tra due visioni delle istituzioni e della politica opposte: una, la nostra, che vuole fare gli interessi dei cittadini. L’altra, quella di Toti, che fa gli interessi di chi la finanzia – prosegue Sansa -. Da una parte una proposta di governo, dall’altra un sistema di potere. Non solo: c’è la sanità pubblica che deve essere salvata. Ci sono tanti liguri che devono essere curati meglio. Ci sono grandi problemi e grandi occasioni. Dobbiamo offrire ai giovani una terra da cui non siano costretti a emigrare. Dobbiamo pensare a una nuova vocazione economica che aiuti le imprese a crescere, innovare, e le persone a trovare lavoro. Dobbiamo sostenere i liguri che sono in difficoltà perché non si sentano lasciati soli. Dobbiamo ricostruire una comunità solidale in cui tutti abbiano una voce e siano ascoltati. Questa è la nostra Liguria. Nata dallo spirito della Resistenza. Il 18 luglio c’è stata una grande manifestazione lanciata da noi. È stata un seme importante che non dobbiamo far cadere. È stata la prova che la Liguria conta. Basta attendere. Basta perdere tempo. Per me il candidato alle elezioni sarà Andrea Orlando. Orlando è apprezzato da tutti i partiti della coalizione. È stato un bravo ministro. È un uomo che conosce e rispetta le istituzioni. È un politico che non è salito sugli yacht per trattare con gli Spinelli. Per me è la scelta giusta in questo momento. Il mio candidato è Andrea Orlando”.
Una sorta di manifesto programmatico, oltre che un endorsement chiaro e deciso da parte di colui che quattro anni fa era il candidato del centrosinistra alle Regionali, sostenuto convintamente anche dai pentastellati.

Se da una parte i giochi sembrano davvero essere giunti a conclusione, con l’ufficializzazione attesa nel giro di ore, dall’altra, nel centrodestra, l’abbrivio col quale molti davano la deputata totiana Ilaria Cavo sempre più vicina all’investitura ha subito una brusca frenata con le ultime dichiarazioni del viceministro e numero uno della Lega in Liguria Edoardo Rixi.
“Sul candidato penso che serva discontinuità. Penso che la persona giusta non debba avere fatto parte della giunta uscente”, ha dichiarato a Pieve di Teco a margine di un convegno sulle grandi opere nel Ponente, andando ad azzoppare le chance di molte delle candidature prese in esame sino a ora dal centrodestra, da Cavo a Marco Scajola, sino allo stesso vice presidente uscente Alessandro Piana.
Il nome che ha in mente Rixi non è il suo: il coordinatore regionale del Carroccio si è defilato spiegando di voler portare avanti l’impegno da viceministro delle Infrastrutture assunto a Roma due anni fa, anche e soprattutto per poter aiutare la Liguria che è “indietro di 30 anni”. “Se mi candidassi perderemmo una grande opportunità, poi se non ci fossero alternative potrei anche farlo a patto di essere consapevoli di quello che perdiamo”, ha aggiunto.
Che l’ipotesi di una candidatura proveniente direttamente dal “cerchio magico” di Toti non fosse l’ideale per gli alleati non è una novità, ma negli ultimi giorni i segnali hanno iniziato a diventare sempre più evidenti, sino alla bocciatura pubblica da parte di una voce autorevole come quella di Rixi.
La Lega, a questo punto, potrebbe voler indirizzare la scelta sul nome del vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi, ipotesi caldeggiata dal sindaco della Superba Marco Bucci, da sempre ritenuto vicino al partito di Salvini.

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