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Il figlio jacopo erede designato

Possa dà il via alla vendemmia dal mare. E tra i nuovi progetti c’è lo Sciacchetrà invecchiato sul fondo del mare

Heidy Bonanini racconterà la sua vita di viticoltore alle Cinque Terre al prossimo TEDx di Genova.

La vendemmia dal mare di Heydi Bonanini è già cominciata. L’azienda Possa di Riomaggiore – che per più volte e per svariati motivi è balzata alle cronache nazionali – ha dato il via in questi giorni alla sua 21esima raccolta delle uve, come si faceva una volta: il trasporto degli acini via mare in ceste di legno intrecciato, le cosiddette corbe, alle quali quest’anno si è aggiunta una “corbina” in più. Si tratta di una cesta dei primi del Novecento donata all’azienda dal museo di Maissana. Un gesto importante (e meritato) per questo viticoltore di 46 anni, tra i pochi a vivere di viticoltura alle Cinque Terre.

Il suo erede Heydi l’ha individuato da tempo, e non solo perché avendo un solo figlio, Jacopo, la scelta non poteva che ricadere su di lui. Ma perché ad appena 12 anni ha già dimostrato carattere e cuore. Del suo nobile gesto – donare il ricavato delle vendite del “suo” vino U Papu al Gaslini di Genova – ne avevamo parlato per primi su queste pagine (qui l’articolo) e poi la notizia ha fatto il giro del web, ripresa dal Tg di Mediaset, e riempiendo di orgoglio e commozione papà Heydi.

“Quest’anno abbiamo iniziato la vendemmia da Possaitara, dai vigneti più vicino al mare, trasportando le uve via mare fino al porticciolo di Riomaggiore”, inizia a raccontare Bonanini, che di cantine in paese ne ha due, una in pieno centro e l’altra all’inizio della discesa al mare. “Piano piano inizieremo a vendemmiare più in alto, terminando in una settimana tutta la zona di Possa, il vigneto di 3 ettari, e poi passeremo agli altri terreni di Volastra, Montenero e sopra il borgo di Campi. Per la Palmaria aspetteremo ancora un po’,  prima devo fare l’ultimo controllo delle uve, ma in tutto impiegheremo i soliti 25 giorni di vendemmia, come ogni anno”. L’azienda Possa in totale conta 5 ettari nella zona delle Cinque Terre, più mezzo ettaro in Palmaria dalla parte del Terrizzo. “L’obiettivo è aumentare ancora la superficie vitata. Abbiamo partecipato all’assegnazione dei lotti della Fondazione Manarola, aggiudicandoci due lotti di quasi 1 ettaro, in pratica tutto l’anfiteatro di Manarola. Una bella sfida da cui potrà venire fuori una cru importante. E poi c’è il vigneto di Levanto che abbiamo da circa tre anni, e per il primo anno vendemmio anche a Santa Margherita Ligure. Vorrei arrivare nel giro di pochi anni a 35 mila bottiglie, ad oggi siamo a 27 mila”.

Stando ai suoi poderi, si deduce che Bonanini abbia sposato appieno la filosofia degli anziani: frazionare le terre vitate così da salvaguardare al meglio il lavoro complessivo. “Se da una parte va male, per via di una grandinata improvvisa o altro, posso sempre contare sugli altri vigneti”. Per chi vive di agricoltura, la natura in effetti è sempre in agguato. “Cinghiali, caprioli, grandine, oidio, la peronospera che si rinforza sempre più, il clima ormai tropicale che incide anche sulle api…dobbiamo fare i conti con tutto”. Heydi oltre a essere viticoltore, è anche apicoltore e racconta di come oggi, a causa dell’aumento delle temperature, le api non si riposino mai, neanche d’inverno, e l’ape regina viva molto meno di un tempo, dovendo depositare uova continuamente.

Ma tornando al vino, anche ad Heydi tocca rispondere alla domanda di rito in questo periodo dell’anno: che annata sarà? “Sarà un’annata di qualità. L’uva è sana, anche se bruttina, perché appassita per via di questa ondata di caldo. Avevamo appena finito di sfogliare quando poi è arrivata la botta finale di caldo. Nonostante questo sono sicuro che i risultati saranno molto buoni”. Ogni anno l’azienda Possa propone 11 etichette diverse, inconfondibili per via del mosaico in etichetta che riproduce la verticalità dei vigneti a picco sul mare. Tra i vini di Possa, 5 bianchi. “Il vino bianco della Palmaria prodotto con Vermentino, Albarola, Trebiano; Il Veciu, un rossese bianco in purezza; un’Albarola in purezza con macerazione lunga, meno alcolico. E i due Cinque Terre che provengono solo dal vigneto di Possaitara, con l’80% di Bosco, i più rappresentativi del luogo e i più richiesti. Stessa altitudine, stessa varietà dell’uva ma due vinificazione diverse: una in acciaio e una in anfora. Mi piace sperimentare e ogni volta, come in questo caso, i risultati sono sorprendenti”.

Tra le ultime imprese di Heydi, 720 bottiglie di Sciacchetrà, su un totale di 2500 prodotte ogni anno, in affinamento subacqueo nei pressi del molo di Portofino, all’interno dell’Area Protetta. “In un cestone di acciaio e a 52 metri di profondità, caliamo le bottiglie di Sciacchetrà che resteranno sul fondale per 8 mesi. Il risultato è un invecchiamento rapidissimo. In pochi mesi otteniamo la qualità di un vino come se fosse invecchiato 25 anni!”.

A dare una mano a Heydi in vigna e in cantina ci sono tre ragazzi di origine africana che lo affiancano da qualche anno, dando vita a progetti importanti come lo “Sciacchetrà del migrante”. “Anche in questo periodo mi danno una grosso mano. Dovendo fare la vendemmia a mano, arriviamo alla fine di settembre che siamo sfiniti. Qui a Riomaggiore scarichiamo le corbe dalle barche e poi risaliamo i carrugi del paese fino alle cantine caricandoci le ceste sulle spalle, come facevano una volta, non è cambiato nulla”.

Intanto i progetti di Heydi continuano. “A novembre riprenderà il progetto dei bambini in vigna, e investirò nell’acquisto di botti rettangolari per ottimizzare il poco spazio in cantina”. E nel frattempo questo produttore dall’entusiasmo contagioso, prenderà parte come speaker al prossimo TEDx di Genova, famoso format cui sono chiamati a partecipare personalità di spicco di vari ambiti d’interesse. “Non ho problemi a parlare di me e del mio lavoro. Adesso però penso alla vendemmia”. Ma dove si può assaggiare il vino di Possa? “Ammetto di finirlo ogni anno abbastanza rapidamente. Il grosso della vendita è tutta da Genova a Spezia, ma le mie bottiglie sono richieste anche in molti ristoranti stellati d’Italia e all’estero… a New York in questo momento stanno bevendo il mio Cinque Terre”.

 

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