“Non c’è più la qualità del servizio del 2017, è l’affermazione dell’opposizione di centrosinistra in consiglio comunale. Difficile darle torto. Da allora, cioè da quando si è insediato il sindaco Peracchini con la sua giunta, si può infatti circolare su 150 autobus nuovi su un parco mezzi totale costituito da 300 automezzi. Non sono più stati acquistati mezzi usati vetusti “più o meno sicuri” e non si può quasi più viaggiare su “mezzi d’epoca” con una discreta possibilità di rimanere a piedi o di vederli andare a fuoco. La qualità del servizio è decisamente migliorata cari amici della sinistra e di questo dovreste provare a farvene una ragione”. Lo affermano in una nota i consiglieri comunali della maggioranza di centrodestra, replicando alle affermazioni fatte ieri dai colleghi dell’opposizione che hanno illustrato i contenuti della mozione che sarà discussa lunedì sera in consiglio comunale.
Giacomo Peserico, Marco Tarabugi, Stella Pollina, Gabriella Crovara e Claudio Tancredi per lista Spezia civica, Marco Zamponi e Mirian Rodriguez per la lista Spezia vince, Giulia Giorgi, Lorenzo Viviani, Gianmarco Medusei per la Lega, Umberto Maria Costantini, Matteo Basso, Andrea Salmeri e Alessandro Gai per Fratelli d’Italia, Oscar Teja, Barbara Ratti, Barbara Pettinati per Liguria al centro Toti per Spezia e Domenico Zito per la Democrazia cristiana proseguono: “Ironia a parte, nessuno vuole negare l’esistenza dei problemi del Trasporto pubblico locale. Storicamente alla Spezia il 30% delle corse è subappalto da Atc. Come prevede la legge, nel corso del 2024 è stato necessario mettere a gara le corse in subappalto. Non ha vinto chi gestiva il servizio da vent’anni, ma un’altra azienda del settore che ha partecipato ad una gara pubblica (cosa che non era mai stata fatta prima, nonostante le norme vigenti lo imponessero) presentando un’offerta migliore rispetto al passato. Dal primo luglio stiamo pertanto vivendo una fase di transizione con alcuni disagi temporanei per i cittadini. Tutto ciò, però, non ha nulla a che fare con i disservizi e i tagli strutturali al Tpl che varie città grandi e piccole stanno apportando in Italia.
Infatti, i più gravi disagi sul Trasporto pubblico locale sono da imputare principalmente alla carenza strutturale di autisti che colpisce il nostro Paese da nord a sud e che non risparmia le amministrazioni di centrosinistra che governano nei comuni dell’Emilia-Romagna, un esempio su tutti Bologna, piuttosto che a Brescia o a Milano.
Aver messo a posto i conti sia del Comune sia di Atc – aggiungono i membri della maggioranza in consiglio comunale – e l’aver ottenuto un finanziamento di 38 milioni di euro dal ministero dei Trasporti, aver ottenuto dalla Regione la norma che ci ha permesso di recuperare quasi 2 milioni di Iva attraverso la costituzione dell’Agenzia della Mobilità, ci consentono di non dover fare questi sacrifici.
Il servizio del Tpl è inoltre rimasto al 100% pubblico grazie all’affidamento in house per 15 anni dello stesso ad Atc per un valore di oltre 240 milioni di euro. In questo modo anche i dipendenti sono stati maggiormente tutelati rispetto ad altre soluzioni ipotizzate dalle amministrazioni precedenti a quella Peracchini che avrebbero previsto il coinvolgimento di aziende private operanti nel settore dei trasporti locali.
Il problema temporaneo esiste e viene gestito da Atc che si sta dando da fare per risolverlo nel più breve tempo possibile.
Anche in occasione del prossimo dibattito in consiglio comunale non potremo comunque prendere in considerazione proposte demagogiche e inattuabili, che si può permettere di fare solo chi non ha responsabilità di amministrare e spera solamente di fare un po’ di speculazione politica a meno di due mesi dalle elezioni regionali”, concludono dal centrodestra.