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Ferrara: "la situazione potrebbe migliorare dal 2026"

Medici di famiglia, situazione difficile in Val di Vara e Val di Magra. Si progettano ambulatori di prossimità e intanto c’è chi accetta nuovi pazienti

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Resta complicato, e sarà così almeno per un altro paio d’anni, il quadro della copertura del territorio e della popolazione da parte dei medici di famiglia. La carenza di professionisti, dovuta ai pensionamenti e alla scarsità di nuove leve che affligge da tempo il sistema sanitario nazionale, crea parecchie criticità organizzative per le Asl e non poco spaesamento tra gli utenti.
Uno dei casi più attuali riguarda il Distretto sociosanitario 17 e in particolare i cittadini dei comuni di Riccò del Golfo e Beverino a causa del trasferimento della dottoressa Simona Bertocchi che lascerà lo studio della bassa Val di Vara dal 1° settembre.
“Quello del trasferimento ovviamente è un pieno diritto del medico – specifica Maria Pia Ferrara, segretaria provinciale della Fimmg, la Federazione italiana dei medici di famiglia -. Ora si va a creare una zona carente che, come le altre presenti nella provincia spezzina, non potrà vedere l’assegnazione di un nuovo medico sino ad aprile, quando sarà lanciato il bando per la sostituzione”.
Le stesse problematiche, infatti, si presentano anche nel Distretto 19, dove alcuni medici sono andati o andranno in pensionamento anticipato. In particolare, a oggi, le zone carenti riguardano i comuni di Santo Stefano Magra, Sarzana e Arcola.

Maria Pia Ferrara

 

Il progetto: ambulatori di prossimità d’intesa con Asl 5
“Il tema – prosegue Ferrara – è all’attenzione sia del nostro sindacato che di Asl 5 e stiamo lavorando per risolverlo e per dare una risposta concreta alla popolazione. Asl ha sempre compiuto gli step necessari, partendo dalle delibere di richiesta di incarico temporaneo, ma il problema è che non ci sono giovani medici di base disponibili. Visto che questo passaggio finisce sempre senza esito, di volta in volta viene richiesta la disponibilità ad aumentare i massimali ai medici della zona, passando da 1.500 pazienti a 1.800. Ma anche in questo caso spesso non si trovano riscontri sufficienti. Per questo motivo insieme all’azienda stiamo ragionando su un progetto per la creazione di ambulatori di prossimità o distrettuali nei quali siano presenti tutti i giorni i medici di medicina generale che operano sui territori di competenza. Nella provincia spezzina la situazione ha tendenzialmente retto sino a oggi e meglio di quanto sia accaduto nel resto della Liguria: lo scorso anno sono andate a bando 11 zone carenti e sono state tutte assegnate. Sapevamo che prima o dopo la situazione sarebbe esplosa e come Fimmg avevamo proposto alla Regione un progetto unitario per l’istituzione di questi ambulatori in tutta la regione, ma l’inchiesta che ha coinvolto il presidente Toti ha bloccato l’iter e pertanto stiamo lavorando in questo senso direttamente con Asl 5 per dare gambe a questa iniziativa a livello territoriale”.
Gli ambulatori potrebbero sorgere all’interno delle case di comunità, ma anche in altri spazi – a seconda delle situazioni -, e se la situazione migliorerà, con l’aumento dei medici di medicina generale disponibili, verrebbero soppressi ritornando al sistema canonico.
“A livello nazionale si stima che il problema della carenza di medici di famiglia potrebbe avviarsi a una soluzione a partire dal 2026 – aggiunge Ferrara -. Negli ultimi anni, infatti, sono cresciuti gli studenti ammessi ai corsi di laurea di Medicina e sono aumentate le borse di studio per i corsi di Medicina generale”.

I medici che possono ricevere nuovi pazienti a Riccò del Golfo, Beverino, Santo Stefano Magra, Sarzana e Arcola
In attesa dell’avvio del progetto sugli ambulatori di prossimità – e di una risposta alla richiesta formulata da Asl 5 alla Regione per l’apertura di un bando straordinario per le zone carenti prima del mese di aprile – l’azienda, contattata da CDS, fa sapere che nelle zone carenti presenti nei territori di Riccò del Golfo, Beverino, Santo Stefano Magra, Castelnuovo, Sarzana e Arcola.
Nel Distretto 17, nella zona compresa tra Beverino e Riccò, si sono resi disponibili all’aumento del massimale dal 1° settembre i dottori Enrico Lazzarini, Gino Lintura e Carmine Santoro.
Nel Distretto 19, per quel che riguarda Sarzana Asl 5 rende noto che il dottor Ermanno Ghio non ha esaurito la capienza del massimale e pertanto potrà seguire ulteriori pazienti. Nel territorio di Arcola hanno accettato l’aumento dei massimali dall’inizio di settembre la dottoressa Maura Brondi e la dottoressa Ottaviana Podestà, mentre a Santo Stefano la stessa disponibilità è stata manifestata dai dottori Cosetta Botta, Marco Quadrelli e Alessio Romeo.

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